Il Governo prepara la manovra e conferma la volontà di sostenere il settore edilizio con una proroga dei principali incentivi per la casa. In arrivo la conferma del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima abitazione anche nel 2026, misura che avrebbe dovuto ridursi al 36% a partire dal prossimo anno.
La decisione, ancora in fase di definizione, punta a dare continuità a uno degli strumenti più utilizzati dai contribuenti italiani negli ultimi dieci anni, in un momento in cui il comparto delle costruzioni mostra segnali di rallentamento dopo la fine dell’ondata legata al Superbonus.
Ristrutturazioni: 50% solo per la prima casa
Secondo le ultime bozze della manovra, la detrazione del 50% delle spese fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare sarà riservata alla prima abitazione, mentre per le seconde case e gli altri immobili si tornerà alla detrazione ordinaria del 36%.
La proroga, spiegano fonti del Ministero dell’Economia, sarebbe motivata dal “valore sociale della prima casa” e dalla necessità di sostenere le famiglie nei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Superbonus verso la chiusura
Resta invece fissata la scadenza del 31 dicembre 2025 per l’utilizzo del Superbonus al 65%, limitato agli interventi condominiali avviati entro il 15 ottobre 2024. Dopo quella data, il beneficio si esaurirà definitivamente, segnando la fine di una stagione di incentivi straordinari che ha ridisegnato il mercato edilizio.
“È necessario tornare a una logica di sostenibilità fiscale – spiegano dal MEF – e concentrare le risorse sugli interventi strutturali più equi e duraturi”.
Bonus mobili e barriere architettoniche: futuro incerto
Più incerta la sorte del bonus mobili ed elettrodomestici, che attualmente consente una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro. Al momento non sarebbe prevista una proroga oltre il 31 dicembre 2025.
In discussione anche la conferma del bonus barriere architettoniche al 75%, una misura che negli ultimi due anni ha avuto un forte impatto sul mercato ma che potrebbe essere rimodulata per contenere i costi.
Un settore in rallentamento
Le nuove misure arrivano in un contesto di forte calo delle ristrutturazioni: secondo i dati riportati dal Corriere, nel 2024 i bonifici “parlanti” – quelli legati a lavori con agevolazioni fiscali – sono diminuiti di circa il 35% rispetto all’anno precedente.
Gli operatori del settore sperano che la proroga del bonus al 50% possa dare ossigeno alle piccole imprese edili e agli artigiani, dopo mesi di contrazione degli ordini e incertezze normative.
Prossimi passi
Le norme dovranno ora passare al vaglio del Parlamento con la legge di bilancio 2026, attesa in Consiglio dei Ministri entro la fine di ottobre. Le modifiche potranno arrivare anche in sede di emendamento, ma l’orientamento del Governo sembra chiaro: salvare i bonus “storici” e rendere più selettivi gli incentivi più onerosi.
Per i contribuenti, la raccomandazione è di seguire con attenzione l’evoluzione delle regole: il momento in cui si avvia il cantiere o si effettua il pagamento resta decisivo per stabilire quale aliquota e quale detrazione si potranno effettivamente applicare.
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