C’è qualcosa di profondamente bello e necessario in iniziative come Miss Trans Europa, che quest’anno illumina il Teatro Troisi di Napoli con la forza della leggerezza, del divertimento e dei diritti.
Non è solo un concorso di bellezza: è – leggendo il programma- una festa dell’inclusione, un palcoscenico che racconta libertà, coraggio e orgoglio. Ogni partecipante porta con sé una storia, un percorso, un messaggio di autenticità che diventa esempio per tutti.
In un tempo in cui si parla spesso di diritti con toni accesi o contrapposti, questa manifestazione sceglie la strada più semplice e più umana: quella della gioia.
Perché anche ballando, sorridendo, sfilando, si può fare cultura, si può costruire rispetto, si può aprire uno spazio in cui ciascuno si senta accolto, riconosciuto e libero di essere sé stesso.
Accanto alla bellezza, anche il valore della prevenzione e della consapevolezza: salute, informazione, sostegno alle persone e alle loro scelte.
Un messaggio che parla non solo alla comunità LGBTQIA+, ma a tutti, perché i diritti — quando sono veri — appartengono a ogni persona.
Eventi come Miss Trans Europa dovrebbero essere sempre più aperti, partecipati, condivisi.
Una serata di allegria e orgoglio che diventa, allo stesso tempo, un inno alla dignità e alla vita, una festa dei diritti che unisce e che ci ricorda quanto è bello vivere in un mondo dove la diversità è un valore e non un confine.




