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26 Aprile 2024

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Il monito ddi Ornella Manzi: “Le donne in politica devono fare tanta gavetta. Si punti sulle competenze”

di Anna Adamo


Di parità di genere in politica si parla di continuo, ma quest’ultima esiste davvero o è solo un qualcosa di artificiale, costruito a tavolino? Sull’argomento è intervenuta l’avvocato e Assessore al bilancio del comune di San Gennaro Vesuviano Ornella Manzi.

Si parla tanto di parità di genere, ma in politica esiste davvero? O le donne sono semplicemente utilizzate per favorire gli uomini?

L’art. 51 della nostra Costituzione dice “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”. Nel 2003 viene redatta una modifica che aggiunge “A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”. La modifica non ha apportato peró grandi cambiamenti negli anni ma solo con l’attuale legge elettorale, il Rosatellum, sono state introdotte le quote di genere che sono strumenti che stabiliscono per legge una quota massima di presenza di entrambi i generi nelle liste dei partiti che si candidano alle elezioni. Il semplice fatto che è stato necessario lavorare duramente affinché venga emanata una norma che stabilisce un “equilibrio “ tra i sessi non ha più senso la parola parità. La parità in questo caso è artificiale, “costruita” a tavolino. Pensiamo anche al voto. In Italia le donne hanno avuto il diritto al voto solo nel 1946 e per ottenerlo si sono dovute imporre, hanno combattuto per essere ritenute di pari dignità rispetto agli uomini. Il paradosso è proprio qui, le Donne hanno dovuto combattere per qualcosa che spettava loro di diritto. Sarebbe bello basarsi semplicemente sulle competenze, senza distinzioni di genere.

In un’intervista una donna ha dichiarato di essersi candidata con la Lega, perché in questo partito non occorrono le competenze, ma viene data importanza alla bellezza e al fascino. Qual è la sua opinione in merito? Ritiene che la sfiducia di tanti cittadini nei confronti della politica derivi anche da dichiarazioni di questo tipo?

I cittadini sono sfiduciati dalle promesse elettorali che non corrispondono alla realtà. Il popolo si sente preso in giro da un sistema che dovrebbe tutelarlo e non illuderlo. La gente oggi arranca seriamente ad arrivare a fine mese ed è comprensibilmente stanca. Le dichiarazioni della simpatizzante della Lega è solo un ulteriore barzelletta che si unisce ad un cabaret al quale senza volerlo stiamo assistendo.

  • È vero che in politica non contino le competenze, ma tutto ruoti intorno all’aspetto fisico? O questo è solo un vecchio pregiudizio da rompere il prima possibile? Come lo si può rompere*?

In nessun contesto l’aspetto fisico gradevole dovrebbe essere un valore aggiunto al di fuori di determinati settori lavorativi quali moda e spettacolo. In verità, aldilà di qualche uscita fuori luogo da parte di qualche esponente politico o in un determinato periodo storico in cui se ne è parlato (era Berlusconiana), non avverto in politica questa discriminazione. Meno rare, invece, sono state le frasi discriminatorie e gli appellativi poco carini che esponenti politici o giornalisti hanno rivolto alle donne. Questo, a differenza di ciò che si pensa sulla bellezza, purtroppo, è un fenomeno davvero diffuso che fa parte di una mentalità sessista che in politica è molto forte.

Quanto e perché è importante che in politica alle donne vengano date le stesse opportunità degli uomini?

In Italia i dati sottolineano quanto la presenza femminile sia carente nelle istituzioni di governo, molto più carente anche di molti paesi europei dove le donne non solo occupano posizioni politiche di rilievo, ma addirittura guidano il Paese. Abbiamo visto leader donna in Germania, in Inghilterra, in Croazia, a Taiwan, a Singapore, in Nuova Zelanda e in altri 16 paesi del mondo, in Finlandia con la giovanissima prima Ministra Sanna Mirella Marin. La presenza delle donne in politica, così come in tutti i ruoli apicali, è fondamentale e cito una frase di Margaret Thatcher che ne spiega bene il motivo “Se vuoi che venga detto qualcosa, chiedi a un uomo, se vuoi che venga fatto qualcosa, chiedi a una donna”. Non è difficile notare quanto il genere femminile sia più forte e pragmatico di quello maschile.

Cosa si sente di dire alle donne che vogliono intraprendere un percorso politico?

Di fare tanta gavetta. Si può iniziare a fare politica già tra i banchi di scuola e di adoperarsi per il bene del Paese partendo dalla cittadinanza attiva. Ci vuole competenza, passione, pazienza e perseveranza. Alla fine la meritocrazia anche se tarda ad arrivare, perché il nostro Paese ancora arranca a dargli la giusta importanza, ripaga sempre. Ogni percorso che porta alla realizzazione di un sogno è tortuoso ma non per questo bisogna scoraggiarsi.

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