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26 Aprile 2024

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Doha Zaghi non si arrende, dopo il No di Azione si candida Sindaco a San Bartolomeo con il partito Gay per i Diritti LGBT+

di Anna Adamo


É un no secco quello che Carlo Calenda, leader di Azione, ha imposto sulla candidatura alla carica di consigliere comunale per la città di Como di Doha Zaghi, in arte Lady Demonique, a causa della sua professione di dominatrice.
“Inizialmente non c’è stato alcun problema sulla mia candidatura, infatti avevo già preparato un sito contenente il programma elettorale. Poi, è improvvisamente arrivato il no di Carlo Calenda” ha spiegato la donna ancora incredula.
Ebbene si, il veto imposto da Calenda è stata l’ultima cosa che Doha si sarebbe aspettata, dal momento che attivista di Azione lo era già da un bel po’ e nessuno aveva mai manifestato l’essere contrario alla sua professione.
Eppure, quanto le è accaduto, ha il sapore di una storia già sentita più volte, tipica di una politica bigotta che fa ancora oggi fatica a discernere determinate professioni dall’impegno che una persona vuole mettere a disposizione della propria città. Si, Doha Zaghi purtroppo non è l’unica vittima di certa politica che erroneamente, invece di soffermarsi sui programmi elettorali, si sofferma sulle professioni dei singoli e a causa di queste ultime le mette da parte.

Il veto


Impossibile da dimenticare, infatti, è il veto che solo pochi mesi fa fu imposto da Forza Italia all’attrice hard Priscilla Salerno che avrebbe voluto candidarsi alle elezioni amministrative per il comune di Salerno. Due donne con professioni simili.
Due partiti diversi, di sinistra l’uno e di destra l’altro. Stesso assurdo veto che dice poco sulle donne in questione, ma mette bene in risalto quanto sia necessario che la politica cambi modo di vederle, queste donne.
“Ciò che più mi ha sorpresa – dice la Zaghi- è che la politica non si fa problemi a fruire di alcuni nostri servizi e poi quando siamo noi a chiedere qualcosa, ci mette da parte. Sarebbe bello se, invece di prenderci sempre in considerazione per il nostro lavoro, iniziassero a valutare le nostre proposte per la città in cui decidiamo di candidarci. La politica protegge gli indifendibili. A questo punto, quindi, bisogna equiparare le professioni erotiche all’essere mafiosi”.
Sono parole forti, quelle della dominatrice.
Sono parole di chi non ne può più di tanti pregiudizi.
Ma, soprattutto, sono parole di chi non ha la minima intenzione di arrendersi, anzi, vuole trasformare quello che le è accaduto in un punto di forza che le consenta di ottenere quello che vuole.
“Mi auguro -conclude Doha – che le persone inizino a prendere in considerazione il mio programma elettorale e non la mia professione”. Quella di Doha é una storia di forza, di coraggio.

Quella di Doha é una storia di forza, di coraggio. Il coraggio di andare contro tutto e tutti


Il coraggio di andare contro tutto e tutti e combattere per quello in cui crede, per dimostrare di essere una persona diversa da quella che tutti gli altri vogliono far credere sia.
Lo si evince dalle scelta di riprovarci ancora e candidarsi alla carica di Sindaco per la città di San Bartolomeo Val Cavargna con il partito Gay per i Diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale.
É una scelta azzardata, quella della dominatrice, che, però, dopo la delusione ricevuta da Azione, sembra regalarle non poche soddisfazioni.
“Sono stata a San Bartolomeo nei giorni scorsi e ho trovato un ambiente propositivo, che mi ha accolto davvero bene. Ho in mente un bel programma per questa città” ha detto entusiasta della nuova avventura intrapresa.
É ancora presto per capire se Doha riuscirà ad essere chiamata Sindaco, ma una cosa è certa, le “Ministress”, così ama definirsi, non si fermano davanti a nulla, ed è proprio quando il gioco si fa duro che cominciano a giocare più forti di prima, più forte dei pregiudizi che vogliono vederle un passo indietro alle altre e fuori da determinati contesti.

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