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29 Aprile 2024

Chi siamo

Saira, discriminata su un bus a causa del colore della pelle 

Di Anna Adamo


Saira è originaria del Congo, ma vive in Italia da ormai quindici anni. È italiana a tutti gli effetti, ha la cittadinanza e dice di non aver mai avuto alcun problema con il nostro paese.
Mercoledì, però, qualcosa è cambiato.
Per la prima volta è stata protagonista di un episodio di razzismo senza eguali.
“Sono salita sul bus insieme ad altre quattro persone. Dovevo – racconta – andare a prendere dei libri a mia sorella minore e ho prenotato la fermata per scendere, l’autista ha rallentato fino a fermarsi, ma non ha aperto le porte e mi ha chiesto il biglietto. Sia chiaro che io non ho uno, ma ben due abbonamenti, perché per andare in università devo prendere anche la linea extraurbana, ma in quel momento non ho voluto mostrarglieli, perché ero l’unica alla quale lo aveva chiesto. Lui, quindi, ha iniziato ad inveirmi contro dandomi della stupida e della squilibrata”.
La giovane è ancora sotto shock. È dispiaciuta e non riesce a capacitarsi del fatto che tutto ciò sia potuto capitare proprio a lei, che italiana si sente più di quanto si possa immaginare.
Non riesce a capire come sia possibile che ancora oggi avvengano episodi di questo tipo.
“Io – prosegue – sulla carta ho gli stessi diritti dell’ autista che mi ha minacciata. Il fatto che abbia più melanina di lui non vuol dire che io debba averne qualcuno in meno.
C’è chi ha avuto il coraggio di dirmi che a certe cose devo abituarmi. Io, però, oltre a non abituarmici mai, episodi di questo tipo continuerò sempre a denunciarli.” Saira è forte, determinata.
Sa quello che vuole, ma soprattutto quello che non vuole, ed è per questo che, anche a costo di mettersi il mondo contro, intende lottare.
Per far si che mai più nessuno si ritrovi nella sua stessa situazione e debba fare i conti con episodi discriminatori che non hanno ragione di esistere.

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