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29 Aprile 2024

Chi siamo

“Sabrina Ferilli e il monologo sulla leggerezza che ha vinto su tutti” 

di Anna Adamo

Ben venga chi in un mondo in cui tutti seguono la massa, riesce ancora ad essere se stesso. Chi non ha paura di mostrarsi così com’è. Chi non ha paura di dire la propria, perché non vuole essere come gli altri. Ben venga chi rischia. 

Chi rischia di perdere tutto, pur di non perdere se stesso. Perché, sa che alla fine, vince proprio chi riesce ad essere se stesso, nonostante tutto. 

Sabrina Ferilli lo ha insegnato ieri sera a tutti noi, dal palco dell’Ariston. Ce lo ha insegnato attraverso la sua intenzione di non fare un monologo come quello ascoltato nelle serate precedenti, che poi si è rivelato essere, forse, il monologo più bello e giusto di tutti. Perché, costituito da parole vere. 

Da parole provenienti dal cuore. Il cuore di una donna che ha dedicato tutta la propria esistenza al mondo dello spettacolo. 

Che di essere donna appartenente al mondo dello spettacolo non si vergogna.

Che sa perfettamente di non poter essere nient’altro di diverso da quello che da sempre è. Che ad essere la donna “so tutto io”, neanche ci prova, perché sa perfettamente che se ci provasse non sarebbe più se stessa. Sarebbe come tutte le altre. E probabilmente non le va di esserlo, perché sa che “Leggerezza non è superficialità”. E in effetti è vero. 

La leggerezza, quella che erroneamente scambiamo per superficialità, è qualcosa di un valore inestimabile. 

È quello di cui abbiamo bisogno, ora più che mai, ma probabilmente non ce ne rendiamo conto. O forse, ce ne rendiamo conto, ma abbiamo paura di ammetterlo. 

Abbiamo paura di ammettere che recitare la parte di chi sa tutto su qualunque tema, ci ha un po’ stancati. E la leggerezza è proprio ciò che potrebbe condurci verso la salvezza. 

Quella salvezza che ci rende liberi. 

Liberi di esprimere quello che sappiamo. 

Di essere quello che siamo. Di essere noi, con i nostri pregi e nostri difetti. 

Senza imitare nessuno. Senza correre il rischio di diventare ciò che non siamo  mai stati e non saremo mai.

Perché, si, la cosa peggiore che ci possa accadere non è essere leggeri e superficiali. 

É essere qualcosa che non siamo mai stati, pur di essere come gli altri.

E allora, ben venga la leggerezza. Ben venga anche la superficialità, quando è necessario. 

Ma, soprattutto, ben venga chi la leggerezza sa utilizzarla, per continuare ad essere se stesso, per essere diverso in un mondo in cui tutti si sforzano di essere uguali. Ben venga chi riesce, attraverso la leggerezza, a rendere leggero se stesso.

E riesce a vincere, contro tutto e tutti, per questa sua capacità, così come ha fatto Sabrina Ferilli.

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