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10 Ottobre 2024

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Stefania Craxi: “Bettino sempre più attuale”

“A ventiquattro anni dalla sua scomparsa, il messaggio politico di Bettino Craxi e’ piu’ attuale che mai. Egli, infatti, ha lasciato in eredita’ un patrimonio di idee e intuizioni con le quali ogni giorno siamo chiamati a confrontarci, perche’ restano tuttora al centro dell’agenda e del dibattito pubblico molte delle problematiche sulle quali ai suoi tempi si era sforzato di fornire soluzioni, di indicare una rotta. Ed e’ un privilegio, quello di condizionare tanto il panorama storico quanto quello quotidiano, che certo non viene riservato a tutti, ma soltanto agli statisti, a coloro che si rivelano capaci di precorrere i tempi”. Cosi’ Stefania Craxi, senatore di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, nell’anniversario della scomparsa del padre Bettino. “In un anno che si annuncia fondamentale per i destini del Vecchio continente – spiega Craxi – risalta il pensiero lungimirante dell’uomo che ha lavorato per un’Europa coesa, solidale, aperta al mondo, attenta ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, capace di definire le proprie politiche sulla base di criteri macroeconomici che non fossero slegati dalla valutazione dei costi sociali. Un’Europa preda non di tentazioni egoistiche o di anacronistiche illusioni sulle virtu’ degli assi e dei direttori, ma che al contrario sapesse muoversi con passo sicuro e con voce autorevole e univoca sullo scenario internazionale. Un’Europa forte del suo corredo identitario, interlocutore affidabile e necessario nella grande opera di mediazione per la pace globale, cosciente della necessita’ di proiettarsi nel Mediterraneo allargato per rimuovere ogni ostacolo alla cooperazione e favorire le condizioni della stabilita’”. “Rimane oggi il dolore per una grande ingiustizia – conclude Stefania Craxi -, il pensiero che ad ogni anniversario i miei figli debbano attraversare il mare per deporre un fiore sulla tomba del nonno. Una tragedia umana prima che politica, con la quale una parte del sistema politico non sa, non vuole e non puo’ fare ancora i conti”. 

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