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5 Maggio 2024

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Intelligenza artificiale? Le opportunità a misura di Pmi. È online Infosfera

Imperiale: “L’AI non va temuta ma compresa”. Parlano gli esperti 

“L’Intelligenza artificiale non va temuta ma compresa. L’IA non cancella posti di lavoro ma aiuta a sviluppare nuove competenze, a servizio delle imprese, del comparto della manifattura, delle professionali intellettuali”. Così Edoardo Imperiale, direttore di Infosfera, annuncia il nuovo numero del magazine edito dal Campania Digital Innovation Hub -Rete Confindustria, organo di riferimento della rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria

I maggiori benefici dell’IA – una delle tesi della rivista – non andranno alle aziende che ora la sviluppano, ma a quelle che sapranno sfruttarla al meglio. Ecco perché l’IA è una driving innovation. 

Tra le novità del nuovo numero la rubrica “Discovering Edih”, tour alla scoperta degli European Digital Innovation Hub. Si comincia con servizi dedicati al “pro digital”, Edih di riferimento per start-up, piccole e medie imprese, e organizzazioni governative della Regione di Brandeburgo, e lo ShiftLabs (Swedish network for Sustainable Digitalisation and Human-Centric Factory Transformation), polo di riferimento per l’ecosistema produttivo e centri di ricerca di Stoccolma.

Numerosi i contributi del numero disponibile, registrandosi, in versione digitale sul sito  EdihPride.eu ( https://www.edih-pride.eu/magazine/), distribuito in versione cartacea nei prossimi appuntamenti istituzionali delle rete di Confindustria.

“Qualsiasi narrazione che ci contrappone alla IA come ad un aiutante o un avversario – sottolinea nella sua riflessione lo studioso Federico Cabitza – è scorretta: la IA è come una ascia o un bastone, con cui l’essere umano trasforma il suo mondo o addomestica se stesso e gli altri abitanti di questo pianeta”. Oltre all’IA, a cambiare la vita di imprese e cittadini sono e saranno sempre di più le tecnologie di computing. Lo ricorda Lucilla Sioli, direttrice “Intelligenza artificiale e industria digitale” presso la Direzione Generale Connect della Commissione europea, secondo cui “Occorre ascoltare le imprese, e le pubbliche amministrazioni, per aiutarle nella ‘twin transition’, digitale e verde”. 

Nelle pagine di Infosfera Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e della Fondazione ICSC: Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, parla di supercomputing e spinge sulla necessità di un “centro di ricerca diffuso impegnato in ricerca di frontiera nelle tecnologie computazionali più avanzate e in costante dialogo con il tessuto produttivo”.

L’immateriale sta trasformando fino all’essenza le materialissime infrastrutture. Un esempio eclatante è quello della logistica e, in particolare, dei porti: autentici hub digitali. Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità Portuale del Mar Adriatico Orientale, spiega come ha reso il Porto di Trieste un porto digitale al 100% e Alessandro Panaro, capo servizio dell’Area di Ricerca di SRM “Maritime & Energy”, traccia una panoramica in sinergia tra il mondo della portualità, rappresentato da Assoporti, e quello della ricerca economica rappresentato da SRM, che ci aiuta a decifrare numeri di un settore in rapida trasformazione. 

Presente l’intervista a Stefano Poliani, neo presidente Digital Innovation Hub Lombardia.

 Infosfera è, dunque, il luogo del confronto, dell’analisi, della contaminazione fra esperienze. 

“Come Campania Dih – spiega Imperiale nel suo intervento – siamo coordinatori di Pride, Polo europeo per la transizione digitale, tra gli European Digital Innovation Hub italiani riconosciuti dalla Commissione Europea. Un grande progetto a servizio delle imprese, una concreta opportunità per esplorare le nuove frontiere dell’intelligenza Artificiale ed ancora dell’high Performance Computing (HPC) e della cybersecurity”.

“Prende da qui le mosse, da questo numero – prosegue presentando il numero che in copertina ha per la prima volta il logo PRIDE – il nostro viaggio tra gli altri Edih, allo scopo di rendere sempre più salda attraverso la conoscenza reciproca la costellazione europea dei poli dell’innovazione”. 

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