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3 Maggio 2024

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Il mercato del lavoro del futuro

di Valeria Torri

Quali sono le figure professionali che chiederà domani il mondo imprenditoriale italiano? E cosa dovranno studiare i nostri ragazzi? 

Sviluppatori di software, tecnici programmatori, esperti applicazioni e cyber security sono i lavori del futuro, quelli più richiesti dalle aziende che, in questo momento, fanno fatica a trovare personale da assumere. 

Talent Garden, uno tra i massimi operatori europei nella formazione digitale, ha pubblicato un report che stima, nel 2022, come 4 lavoratori su 10 siano stati di difficile reperimento. 

La causa va rintracciata nelle scuole, in particolare, in quelle che si occupano di formazione tecnica come gli ITS – Istituti tecnici superiori. Su questi si concentra l’attenzione del Ministero dell’Istruzione che punta ad adeguare alla richiesta di lavoro i programmi di formazione tecnica, meccanica e digitale, che preparano i ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro dopo il diploma oppure a proseguire nella formazione universitaria.

Le discipline digitali restano le più importanti proprio perché a tener banco, già oggi, ma si prevede in maniera sempre più preponderante nel prossimo futuro, è la transizione digitale.

Le categorie che riscontreranno il maggior aumento di assunzioni rispetto agli anni passati, con un incremento medio di più di 4000 assunzioni l’anno, saranno gli analisti e i progettisti di software, i tecnici del marketing, i tecnici esperti in applicazioni, gli ingegneri elettronici e i tecnici esperti in telecomunicazioni.

Avere competenze digitali, anche se a livelli diversi, riguarda però un po’ tutti i lavoratori e settori: dalle professioni non qualificate agli operai specializzati, fino agli impiegati. L’importanza di possedere queste skill è anche legata al titolo di studio conseguito: per le aziende infatti sono ritenute fondamentali per il 70% dei laureati, ma si raggiunge il 90% considerando quelli in ingegneria e architettura, e il 99% per chi ha ottenuto una laurea in scienze matematiche, fisiche e naturali. Alta la percentuale anche per i diplomati degli ITS (72%). Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto di Unioncamere e Anpal, che mostra i programmi occupazionali rilevati nell’ambito del Sistema informativo Excelsior.

Il report di Unioncamere mostra anche quali sono gli indirizzi di studio che offrono i maggiori sbocchi lavorativi: le lauree più richieste sono quelle di ingegneria e a indirizzo economico, seguite da quelle sanitarie. A questi si aggiungono poi i percorsi di scienze matematiche, fisiche e naturali, e anche l’indirizzo insegnamento e formazione. Fra i diplomi, invece, quelli più ricercati sono i percorsi a indirizzo amministrativo, turistico e meccanico; mentre tra i qualificati, le richieste riguardano soprattutto persone formate in ambiti quali ristorazione, meccanico ed edile.

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