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5 Maggio 2024

Chi siamo

Con la campagna elettorale sono spariti Covid e guerra

di Massimo Ricciuti

E’ una realtà parallela, non riguarda le famiglie dei duecentomila italiani deceduti per Sars/Cov-19. E neanche l’attuale media delle cento vittime attuali. Manca un piano realistico per affrontare l’autunno e l’inverno. Il rientro a scuola avverrà senza che vi sia stato un lavoro per garantire la sicurezza dei ragazzi, non un centesimo speso per impianti di areazione né una formulazione alternativa. Lo stesso per negozi, attività al chiuso, cinema, teatri, musei, ristoranti etc. Le poche aziende che sono riuscite a mettere in sicurezza i propri locali lo hanno dovuto fare a proprie spese.

Questa campagna elettorale è la peggiore di tutte. Priva di contenuti. Falsata da una narrazione imposta per fare audience nei talk-show e prendere “like” sui social

Questa campagna elettorale è la peggiore di tutte. Priva di contenuti. Falsata da una narrazione imposta per fare audience nei talk-show e prendere “like” sui social. I deboli, i disagiati, chi deve affrontare la sofferenza è dimenticato. O, peggio, usato strumentalmente per pura demagogia. Eppure un governo c’è ancora, ma pare sia andato prima in vacanza e poi in campagna elettorale insieme ai partiti. Il governo che verrà non si è ancora insediato. Quindi nel frattempo siamo in stand-by. Su tutti i fronti.

Oltretutto dobbiamo ricordare che il “Diritto alla Salute” è garantito dalla Costituzione!

Ma siamo a zero. Nessun confronto sul tema. Nessuna gara tra forze politiche su chi abbia la ricetta migliore per sconfiggere il Covid e tutelare i cittadini. L’abbiamo scritto molte volte, su queste pagine. Siamo attendisti, nel migliore dei casi. Ritardatari. Menefreghisti, diciamolo pure. Pensiamo solo a noi stessi. Ci dimentichiamo dell’”altro da noi” che ci è accanto. In nome di una idea di libertà che altro non è che anarchia, egoismo. Libertà è innanzitutto responsabilità. Diritti ma anche doveri. Ma guai a parlare di corda in casa dell’impiccato! Levy-Strauss, l’antropologo e linguista, l’aveva detto. Le cose esistono se siamo capaci di dare loro un nome.

Siccome non si è capaci di affrontare il tema “Covid” basta non nominare più la parola e così scompare. Non esiste più. Ecco che l’Agenda è tutta su un piano altro.

Il caro bollette è un problema serio. Si inserisce in una dinamica complessa che, però, è iniziata ben prima dell’aggressione militare all’Ucraina. Ma attenzione! Nessuno ha pensato ad un Authority? Un Garante che vigili sui prezzi? Siamo proprio sicuri che un inflazione a due cifre non abbia più di una causa? Che non ci siano altri fattori e soggetti a determinarne la drammaticità?

No. Meglio semplificare. Evitiamo di affrontare la questione in termini troppo complessi! Poi la “gente è stanca”!

Eppure c’è stato qualcuno capace di “Governare il Cambiamento”. Di rompere equilibri consolidati.

Ha pagato con la vita.

Chi tocca i fili muore.

Meglio il silenzio.

O il pollaio.

Ma guai a dare un nome alle cose!

“Dimentichiamoci della realtà” cantava qualcuno…

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