Benedetto Della Vedova ha rotto con Carlo Calenda ed è fra i protagonisti della intesa con il Pd.
Il leader di Azione si meraviglia, in queste ore, della scelta. Ma bisognerebbe conoscere un po’ della storia di Della Vedova per capire che il personaggio è incline al tradimento politico. Poco coerente nelle scelte.
E’ nato, politicamente, con Marco Pannella, poi lo ha mollato. Oggi denuncia il rischio delle destre sovversive, della Lega in particolare, ma nel 1997 si candidò alle elezioni per il Parlamento del Nord indette da Bossi.
Alle elezioni del 1999 è eletto nella Lista Emma Bonino al Parlamento Europeo, nel 2005 con il Governo Berlusconi viene dirottato al CNEL.
Quando i radicali vanno a sinistra lui decide di fondare i Riformatori Liberali e si allea con la Casa delle Liberta. Nel 2006 è eletto nelle liste di Forza Italia. Poi aderisce al Pdl. Gli va bene e nel 2008 è eletto con il Pdl. Dura poco perché molla Berlusconi e passa con Fini in Futuro e Libertà. Vita breve anche qui. Nel 2013 – inizia la virata a sinistra – è candidato con Monti per l’Italia. Nel 2014 è nominato, altra giravolta, sottosegretario agli Esteri nel Governo Renzi. E’ fortunato ed è riconfermato con il Governo il Governo Gentiloni.
Nel 2017 lancia Forza Europa, con Mario Monti. Il progetto e’ l’idea embrionale di +Europa.
Oggi si ritine fra i custodi dell’agenda Draghi e strizza l’occhio ad Enrico Letta.
Insomma, da destra a sinistra e mai con la stessa squadra.
