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27 Aprile 2024

Chi siamo

Trent’anni dalla strage di via D’ Amelio, ricordare non basta 


di Anna Adamo

Li ricordiamo tutti, Falcone e Borsellino, nelle giornate ad essi dedicate.
E si, è giusto ricordare per non dimenticare, affinché certe cose non si ripetano più, affinché la mafia non vinca sulla giustizia.
Ma, come sarebbero andate le cose, se Falcone e Borsellino li avessimo protetti un po’ di più, se non li avessimo lasciati soli a combattere contro un mostro più grande di loro, nessuno sembra pensarlo mai.
Eppure, pensare anche a questo sarebbe piuttosto giusto, del resto che le cose siano andate come tutti sappiamo non vuol dire che sarebbero dovute andare per forza così.
Nulla va per forza in un determinato modo.
Spesso certe cose vanno in un modo, perché lasciamo perdere il tutto, perché non combattiamo abbastanza affinché cambino strada.
Quindi, si, in un certo senso se alcune cose accadono è anche colpa nostra, soprattutto colpa nostra, è che facciamo fatica ad ammetterlo, perché siamo ormai professionisti del lavarcene le mani e voltare le spalle.
Questo discorso, però, quando c’è di mezzo la mafia non si può fare, Falcone e Borsellino non avrebbero potuto sconfiggerla, lo sapevano bene e lo sappiamo anche noi, che se anche fossimo stati loro d’ aiuto non ci sarebbero riusciti, direbbe qualcuno.
E se lo dicessero avrebbero ragione. Ma, è proprio questo il punto, la rassegnazione da cui siamo ormai assuefatti non va bene per niente.
Perché, consente ancora oggi alla mafia di prendere il sopravvento sulla giustizia, di uccidere chi cerca di combatterla, come fecero Falcone e Borsellino.
Dopo questi ultimi, tanti altri sono stati uccisi per lo stesso motivo, è che la loro morte ha fatto meno notizia, ma c’è stata e noi abbiamo continuato a guardarla, a dire che le cose sarebbero dovute andare così e non avremmo potuto fare nulla per far sì che andassero diversamente.
E allora, ben venga il ricordo di quel che è accaduto, ma a patto che non ci si dimentichi che non basti e non basterà fino a quando non muoveremo un dito e continueremo a permettere alla mafia di uccidere.

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