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26 Aprile 2024

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Il 18 luglio sarà un lunedì ’nero’ per chi deve volare

Da oltre sei anni e mezzo aspettano il rinnovo del contratto nazionale. Per questo motivo domani gli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, occupati presso gli aeroporti, incroceranno di nuovo le braccia per la mancanza di una intesa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto nel 2015 e applicato ai circa 70 mila addetti al settore. Tra i nodi irrisolti anche quelli legati al trattamento economico e ai cambi di appalto. A fianco dei lavoratori Luisella Lionti e Marianna Flauto, segretarie generali della Uil Sicilia e della UilTucs Sicilia: “La situazione in cui versa il settore e’ drammatica come anche lo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale – dicono – Gli stipendi sono insufficienti di fronte ad un tasso di inflazione che aumenta ogni giorno e al caro energia che ha colpito le famiglie italiane. I lavoratori del settore pagano il prezzo di anni di mancati rinnovi contrattuali che hanno creato un gap di circa 400 euro con gli altri lavoratori del terziario, un differenziale pesante e difficile da colmare. A questo si aggiunge la costante violazione delle norme di legge e dei contratti, anche in tema di salute e sicurezza, le violazioni della clausola sociale in materia di cambio di appalto e la cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore. A peggiorare la situazione l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi”. 

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