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7 Maggio 2024

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Vittime di femminicidio in aumento. Troppe cose non funzionano


di Anna Adamo

Sette omicidi. Sei le vittime di genere femminile uccise in ambito familiare – affettivo dal 13 al 19 giugno.
Tra queste, tre hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex partner. Dal 1 gennaio al 19 giugno 2022, 131 sono complessivamente gli omicidi registrati, le cui vittime sono donne. È facile reperire tali dati, più di quanto si creda.
Ma, si tratta di una facilità che deve renderci tutt’altro che felici. Il fatto che la sezione “omicidi volontari e violenza di genere” sia settimanalmente aggiornata, infatti, non fa altro che testimoniare l’ aumento del numero di donne che perdono la vita per mano degli uomini che un attimo prima dicevano di amarle.
Ebbene si, la situazione è più allarmante di quanto si possa immaginare ed è evidente non sia più tempo di restare a guardare, bisogna agire prima che sia troppo tardi.

Il Ministro


A tal proposito, pochi giorni fa, è intervenuta anche il Ministro Elena Bonetti.
“La strategia di contrasto alla violenza maschile sulle donne – ha dichiarato – affronta tutti gli assi: la prevenzione, la protezione delle vittime,la punizione dei colpevoli e la promozione dell’autonomia finanziaria delle donne. Abbiamo reso strutturale l’investimento dei centri antiviolenza e delle case rifugio con trenta milioni di euro l’ anno ai quali si aggiungono altri dieci milioni rivolti ad azioni sistemiche a livello nazionale”.
Sono parole che fanno ben sperare, quelle della Bonetti, ma dato l’alto numero di vittime non ci si può non chiedere cosa non abbia funzionato.
Un importante ruolo è sicuramente rivestito dall’aspetto economico, perché tante sono le donne che dipendono economicamente dagli uomini, non hanno un conto personale e quindi, non potendo far fronte alle spese legali, non denunciano.
Da non sottovalutare è, inoltre, l’aspetto burocratico che, con i suoi lunghi tempi, probabilmente uccide anche prima della violenza.
Ebbene si, purtroppo tante sono le cose che non funzionano, quindi è evidente che i buoni propositi non bastino. È doveroso trasformare questi ultimi in azioni concrete, volte a liberare le donne dalle grinfie di uomini il cui intento non è altro che quello di strapparle ingiustamente alla vita.

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