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2 Maggio 2024

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Molti giovani non hanno mai parlato di educazione sessuale. Chiedono che se ne parli a scuola 


di Anna Adamo

Da una ricerca curata dall’Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza della Federazione Italiana di sessuologia scientifica, è emerso che quasi la metà dei giovani non abbia mai parlato di educazione sessuale.
Si tratta di un dato inaspettato, che si pone in netto contrasto con la curiosità e la necessità di questi ultimi, i quali sembrano essere piuttosto interessati a corsi o incontri di educazione sessuale a scuola. A confermarlo è un sondaggio indetto dal sito skuola.net, al quale hanno preso parte circa 3500 ragazzi.
Nove su dieci, sia maschi che femmine, ritengono l’educazione sessuale sia essenziale. Per ciò che, invece, concerne l’età, sono soprattutto quelli compresi tra gli undici e i quattordici anni a ritenere sia necessaria.
Poco più di uno studente su tre ne ha parlato alle scuole superiori, meno di uno su tre alle medie e meno di uno su dieci alle elementari.
Il più delle volte a parlarne sono stati psicologi, ginecologi o altre figure professionali, rare sono le volte in cui, a parlare di educazione sessuale, sono i genitori.
Quanto emerso da queste indagini mette in risalto quanti ancora siano i pregiudizi e i tabù che ruotano intorno al mondo della sessualità e soprattutto, quanto ancora ci sia da fare per sconfiggerli.
É opportuno ricordare che ad ogni pregiudizio sconfitto corrisponda un ragazzo più consapevole. Ben venga, quindi, il fatto che con i ragazzi si parli, assecondando ogni loro curiosità, di questo argomento.

Le dichiarazioni


“Risulta molto utile sapere che le fasce d’età evolutive 11-14 e 15-18 anni abbiano testimoniato che ritengano l’educazione sessuale necessaria ed essenziale. Fin dal 1985 sono stati promossi corsi per preparare le persone a fare educazione sessuale e questo ha comportato incontri con genitori e insegnanti. Sapere che questi ultimi credano si potrebbe fare di più su questo tema spinge ad intensificare gli incontri volti ad educare i giovani alla sessualità e all’affettività” ha dichiarato Roberta Giommi, sessuologa clinica e direttrice dell’ Istituto Internazionale di sessuologia di Firenze.
La Giommi è chiara, ascoltare e assecondare le necessità dei giovani deve essere priorità, quindi si parli con loro di sessualità per far si che diventino adulti consapevoli sotto questo punto di vista e siano esposti al minor numero di rischi possibili.

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