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1 Maggio 2024

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Un tema fin troppo ignorato: è il momento di conoscere la Vulvodinia 

Un tema che ci avvolge negli ultimi tempi è quello sulla vulvodinia, una percezione dolorosa a livello vulvare che, in Italia, colpisce il 15% delle donne. Si presenta maggiormente in età fertile, ma può manifestarsi anche in altri periodi di vita della donna, dalla pubertà alla menopausa.

Questa provoca bruciore, irritazione, secchezza, tensione e tanto altro, senza considerare tutti i risvolti psicologici negativi, dovuti ad un senso di invalidità fisica vera e propria, che non consente di vivere appieno la propria vita.

Come tanti dei temi sottovalutati nel nostro Paese, anche questo lo è, nonostante l’esistenza di numerosi gruppi di sostegno creati per le donne che ne soffrono.

Ma i modi per renderlo noto sono tanti, a partire dalla più grande fonte di ascolto: la MUSICA.

Il primo, e forse l’unico, ad aver dato gran voce a questa forma di dolore è il vincitore del Festival di Sanremo del 2021, che quest’anno, come semplice ospite, ha commosso l’intera platea, nonché il conduttore: Damiano David, frontman dei Måneskin.

Con il brano “Coraline”, ha messo in luce quello di cui soffre, ormai da anni, la sua amata fidanzata Giorgia Soleri.

La canzone ripete più volte la frase “Coraline, dimmi le tue verità”. La ragazza ha dovuto combattere per ben undici anni per far ascoltare e capire “le sue verità”, fatte di dolore cronico e ritardo diagnostico.

A Giorgia va rivolto un ringraziamento particolare, perché “stanca di essere considerata invisibile”, sente “di dover mantenere alta l’attenzione su un argomento che non ha mai avuto considerazione o risonanza, né a livello medico, né a livello sociale”.

Una proposta allettante arriva dal versante politico, in particolare da Marta Bonafoni, Consigliere regionale del Lazio, che all’unanimità approva una mozione per far riconoscere vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia come malattie croniche e invalidanti.

La mozione è passata il 10 febbraio e impegna la Giunta e il Presidente a garantire un’assistenza adeguata a questo tipo di problematiche, a tal punto da essere necessario inserirle nei Livelli Essenziali di Assistenza.

A tal proposito, è stato chiesto di esentare dalle spese sanitarie chi ne soffre, di avviare un percorso di crescita delle competenze del personale medico, di individuare presidi sanitari pubblici di diagnosi e cura, oltre a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema, con l’unico obiettivo di diffondere la conoscenza dei sintomi e spingere le giovani donne a chiedere aiuto.

Come ci si aspettava, “i salti di gioia” provengono dai comitati che da anni si battono affinché tali condizioni di disagio vengano considerate malattie croniche e invalidanti. Il Comitato Vulvodinia e Neuropatia del pudendo afferma con felicità e soddisfazione che “la loro voce e rivendicazioni sono arrivate all’interno del Consiglio regionale”

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