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5 Maggio 2024

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“Nude allo specchio”, ecco Daniela De Vita, l’attrice “scugnizza” col sogno di scrivere un libro

di Massimo Felice De Falco

Daniela De Vita è un’attrice napoletana.

Nasce a Napoli il 24 aprile del 1988. A 22 anni si trasferisce a Roma dove studia e si diploma all’accademia d’arte drammatica “Teatro Azione”. Inizia a lavorare in diversi film e spettacoli teatrali.

Volto camaleontico, solare, brillante, intraprendente e soprattutto determinata.

Daniela sin da bambina dimostra passione e amore per la recitazione, l’arte e lo spettacolo in generale.

All’età di 3 anni sculettava guardando da casa la trasmissione televisiva: “Non è la rai”. Seguiva puntualmente ogni anno “Miss Italia” e  “Moda mare sotto le stelle”. Guardando questi programmi televisivi con gli occhi di una bambina sognatrice.

La sua carriera inizia quando all’età di 13 anni, la nonna la iscrisse per scherzo, ad un concorso di bellezza, dove si classificò vincitrice.  Da quel momento nasce in lei la voglia di mettersi in gioco. Partecipando a innumerevoli concorsi di bellezza, aggiudicandosi svariati titoli.  

Debutta per la prima volta alle scuole medie, all’età di tredici anni, come protagonista, con lo spettacolo: “Chocolate”, tratto dall’omonimo film. 

La vediamo impegnata a seguire laboratori di recitazione, tra cui quello di Nando Paone e Cetti Sommella.

All’età di 16 anni inizia a lavorare come fotomodella, presentatrice e inviata televisiva.

Daniela nutre sin da piccola un grande bisogno di raccontarsi e raccontare. Di parlare attraverso la scrittura. Iniziando con il classico diario e con testi di canzoni e poesie.  Attualmente scrive da cinque anni il suo libro autobiografico. Sogno che ha sempre avuto da bambina. È sua intenzione dedicarsi sotto questo aspetto anche al cinema e cioè a soggetti e alle sceneggiature. Inoltre ha partecipato con una sua poesia al Premio Letterario Internazionale di Poesia “Tra le parole e l’infinito” aggiudicandosi il premio: “Bene merito culturale”. Quest’opera è stata pubblicata su cinque mila antologie.

Lei scrive per vivere. Realizza  dieci quadernini di diari segreti che puntualmente leggeva alle sue compagne di classe alla cattedra. Tra l’altro realizza il giornalino della scuola, dove racconta i suoi stati d’animo riguardo l’adolescenza e pubblica diverse poesie e canzoni. Conserva da anni scatole con mille fogli, bigliettini, scontrini e addirittura pezzi di carta igienica o tovagliolini dove dava sfogo ai suoi pensieri.

Dopo la maturità, tra continuare l’università e andare a vivere all’estero, decide di far vincere ciò che realmente desiderava e cioè di dedicarsi completamente alla sua passione, per farla divenire un’unica e vera professione, trasferendosi a Roma.

Qui frequenta e si diploma alla scuola “d’Arte drammatica” per la formazione di attori professionisti, “Teatro azione” diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Attori oggi affermati nel cinema italiano, hanno studiato nella stessa scuola, come Elio Germano, Carolina Crescentini, Nicola Vaporidis e molti altri ancora.

Inizia così il suo percorso artistico studiando con registi e attori di grande spessore come Gabriele Muccino, Mimmo Borrelli, Abel Ferrara, Davide Iodice, Antonio Milo, Mario Santella, Pino Carbone, Andrea Renzi, Roberto Aldorasi e Giovanni Ludeno.

La sua carriera cinematografica debutta nell’anno 2011 dove la vediamo per la prima volta sul grande schermo. Viene notata in un provino dal regista Paolo Uzzi e viene scelta per un piccolo ruolo nel film “Ti stimo fratello”, col comico “Zelig”: “Giovanni Vernia”.

Nello stesso anno partecipa al lungometraggio “Lungo le rive della morte”  “Scossa” con la regia di Ugo Gregoretti, nel ruolo di “ragazza”


Nel 2012 è coprotagonista del film “Yalda” prodotto da “RAI cinema” e “Dulcinea”, con la regia di Andrea Baracco.

Nell’estate dello stesso anno arriva il primo ruolo importante al cinema, “Angelina” nel film “L’ultimo goal” diretto da Federico Di Cicilia, affiancata da Massimiliano Gallo, Nello Mascia e Renato Carpentieri.

Il giovane regista napoletano Andrea Della Monica la sceglie come protagonista femminile per il cortometraggio “Uoldisnei”.

Nel 2013 viene diretta da Antonino Miele e Vito Cesaro, per interpretare “Michela” nel mediometraggio “VolevosoloVivere”, che narra la tragedia ferroviaria di Battipaglia del 1944.

Nel 2014 Gabriele Mainetti La sceglie per il ruolo di “Poliziotta” per il film “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Nello stesso anno la troviamo coprotagonista nel film “Effetti indesiderati” al fianco di Francesco Procopio, Massimiliano Gallo e Biagio Izzo.

Nell’anno 2019 arriva il primo ruolo in tv nella fiction “Il Commissario Ricciardi” nel ruolo di protagonista di puntata: “Vipera”, con la regia Alessandro D’Alatri

Carriera teatrale:

     2020 “Gioco dell’amore e del caso” di Marivaux, regia: Mario Santella, ruolo: Silvia

     2020 “4+” regia: Giuseppe Miale Di Mauro, ruolo zia

     2019 “Scatti” regia: Pippo Cangiano

     2019 “Teduccio on the road” per il “Napoli Teatro Festival” regia Giuseppe Gaudino

     2019 “Palcoscenico” spettacolo musicale, regia Gabriella De Carlo

     2019 “Tur de vasc” regia: Carlo Geltrude, ruolo donn’Amalia

2018 “Forcella strit” regia: Abel Ferrara, direzione artistica: Nino D’Angelo, scene: Raffaele Di Florio, drammaturgia: Maurizio Braucci, ruolo: Rosinella Pommella, (moglie del fuochista)

2005 “Texas deathrow hotel”, regia: Ivan Luigi Scherillo

    Nel 2017 vince il Premio “La porta” sezione teatro, rivelazione attrice dell’anno per lo spettacolo “Gran varietà, con il ruolo di “Prezzetella a capera”

Appassionata anche di psicologia.
Nonostante è innamorata della sua bella Napoli, la voglia di viaggiare e la sete di conoscenza non l’abbandonano mai. Ha sempre voglia di imparare e di migliorare. 
Molto testarda e decisa, crede molto in ciò che vuole e si ispira a due modelli: l’elegante “Sofia Loren” sennonché sua conterranea e l’affascinante spagnola “Penelope Cruz”.

Passioni: pole dance, balli caraibici, scrivere.

Sogna il cinema americano.

Eccola, “nuda” per noi. 

Sei una donna che ha fatto una dura gavetta sin da piccola. C’è stato un momento in cui hai deciso di mollare tutto?

Mollare tutto mai, ma con la pandemia purtroppo la fiducia si puo leggermente sbiadire come d’altronde sara successo al mondo intero. Il fatto è che si può sbiadire pure ma se credi e ami fermamente in ciò che vuoi, nella tua vocazione, dopo un po’  la fiducia riemerge perché altrimenti non riusciresti a vivere, ma a sopravvivere ed io voglio vivere respirando il mio lavoro e realizzando i miei sogni. Finché si sogna c’è sempre speranza e la speranza è importante perché ti da fiducia nella vita. Una vita senza sogni e speranza e un continua routin senza obiettivi e stimoli.

Non c’è anfratto dell’arte di cui non ne sei stata interprete. Ma in quale settore si esprime il tuo vero stato d’animo, empatia tra te e il mondo? 

Il mio vero stato d’animo e l’empatia tra me e il mondo si esprime a teatro e al cinema. 

A teatro perché riesco a liberarmi di tutto ad esprimermi a pieno, a divertirmi. Anche al cinema mi diverto ma li vengo colta nel profondo, nella mia intimità, nel mio sguardo, nei miei occhi, dove si nasconde tutto il mio mondo che regalo generosamente all’arte. 

Cosa hai appreso dagli importanti personaggi con cui hai lavorato? Racconta un aneddoto. 

Ho appreso di quanto in poco tempo si può riuscire ad esprimere anche solo con le emozioni tutta la storia del personaggio, i suoi dolori, senza necessariamente parlare. La storia di un personaggio te la cuci addosso, il modo lo decidi tu, basta che quando c’è il Ciak tu non sei più tu ma chi interpreti. Personalmente già dal giorno prima mi addormento come se fossi chi devo interpretare, mi sveglio e mi reco sul set in questo modo. Mi concentro molto. Penso che la concentrazione sia la base del mio lavoro. 

Il ballo è una delle tue passioni più accese. Ma è vero che si “fa l’amore” mentre ci si muove tra la mimica del corpo e degli sguardi? 

Assolutamente si. Penso che molte discipline artistiche fanno riferimento al sesso, il ballo e anche recitare. 

Hai lavorato tanto prima di salire sul tavolo del palcoscenico. Verso chi nutri stima ed ammirazione tra le protagoniste del teatro? 

Nutro tantissima stima verso Lina Sastri e Titina De Filippo. Mi rifaccio molto alle attrici di un tempo per questo cerco di non seguire troppo l’essere moderno. Mi piace la classe, l’eleganza e soprattutto sono accanita della mia cultura. E mia nonna è stata la mia musa. Essere napoletana è un patrimonio che qualsiasi altra città non mi avrebbe mai regalato, quindi viva Napoli e soprattutto viva il teatro napoletano e le commedie di una volta, da Viviani, a Scarpetta, a De Filippo a Ruccello ecc. 

Immagino tu sia vaccinata. È riesplosa la paura. Come hai vissuto questo periodo? 

L’ho vissuto stando molto attenta per mia nonna che ora purtroppo non c è più e per mia nipote. 

Hai sempre avuto il bisogno di raccontarti agli altri. Ma cosa deve sapere la gente di te?

Tutto e niente. Io scrivo per me. Se gli altri leggono e qualcuno si riconosce pure in ciò che scrivo mi può solo far piacere. La scrittura come l’arte ci fa esprimere al meglio, ci fa sentire liberi, ci fa stare bene. 

Ti interessi di politica? Per chi hai votato ultimamente? Cosa pensi della politica in genere? 

Non mi interesso di politica. 

La tua grazia sicuramente ti espone a notevoli avances. Chi è l’uomo della tua vita? 

L’uomo della mia vita deve essere come mio padre e mio fratello. Lavoratore, onesto, serio, rispettoso, sincero e con un cuore grande. 

Molte donne parlano di chimica tra uomo e donna, ma cos’è la chimica?

La chimica secondo me è tutto ciò che riguarda l’attrazione fisica, ma solo con quella non si va da nessuna parte. Bisognerebbe vedere le cose diversamente. Con gli occhi del cuore e non con la “chimica” che mi è pure antipatica come parola. La trovo superficiale.

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