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5 Maggio 2024

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DDL ZAN: la politica delle alleanze vince sulla politica dei temi

di Donato D’Aiuto

Ricordate l’inizio della pandemia? Ricordate il mantra che ci ripetevamo quasi a voler trovare a tutti i costi un elemento di positività all’interno di una catastrofe mondiale senza eguali?

“Ne usciremo migliori”, dicevano. Anzi, dicevamo.

Dovevamo uscirne migliori, ci eravamo illusi che le pessime abitudini potessero abbandonarci. Invece ogni tematica, anche quelle che dovrebbero vedere prevalere il buon senso e la voglia di contribuire alla crescita socio-culturale del Paese, continua a diventare terreno di propaganda politica, al servizio soltanto di pacchetti di voti da tenere sempre in caldo per ogni evenienza.

È il caso del Disegno di Legge Zan, affossato nella giornata di ieri al Senato con il voto di 154 senatori.

Tra i banchi del Senato addirittura abbiamo assistito a festeggiamenti da stadio che sono lo specchio di una classe politica che per continuare ad esistere ha necessità di attribuire delle etichette a qualsiasi cosa.

Chi festeggiava forse ha dedicato troppo poco tempo a meglio documentarsi per meglio affrontare il tema.

Secondo Gay Help Line sono circa 20mila le persone che in un anno chiedono aiuto perché destinatarie di minacce e abusi per il loro orientamento sessuale.

Gli episodi di violenza, durante la pandemia, sono aumentati addirittura del 40%.

Tra i ragazzi in età scolastica il 10% pensa che l’omosessualità sia una malattia e il 27% di loro non vorrebbe avere un compagno di banco gay.

Nessun problema si è mai risolto da solo e mai come in questo caso l’istruzione gioca un ruolo fondamentale.

Come si faccia a non comprendere tutto questo è pazzesco.

L’Italia, con l’affossamento del ddl Zan, resta uno dei pochi Paesi in Europa (insieme a Bulgaria e Repubblica Ceca) a non avere una legislazione ah hoc sulla omotransfobia.

Ad uscire vincitore dalla roulette russa del voto segreto è chi privilegia la politica delle alleanze a quelle dei temi, chi esulta per aver messo una bandierina negazionista di comodo sul disegno di legge e di chi applaude in piedi tra i banchi del Senato per aver impedito l’approvazione di un disegno di legge che non era contro i diritti di nessuno.

Non possiamo essere rappresentati da chi confonde di scranni del Senato con i sediolini della Curva di un qualsiasi Stadio.

Da cittadini avremmo meritato altro livello di dibattito politico e altro epilogo.

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