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17 Maggio 2024

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Urso: “Migranti? Guardare alle richieste delle imprese”

“Le nuove norme che sono state approvate nell’ultimo Consiglio dei Ministri sono tese da un parte a rafforzare gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e all’azione delle reti criminali che operano la tratta di esseri umani, dall’altra a semplificare le procedure per l’accesso, attraverso canali legali, dei migranti qualificati”. E’ quanto sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al Messaggero.

“Per quanto di nostra pertinenza – chiarisce Urso -, stiamo procedendo a un censimento dei fabbisogni e delle competenze che interessano il nostro sistema d’impresa, in modo da avere una visione aggiornata su quali tipologie di lavoro c’è maggior bisogno nel nostro Paese anche al fine di realizzare la formazione direttamente nei paesi d’origine”. “A breve avremo un quadro chiaro della situazione, anche dal punto di vista numerico”, aggiunge il ministro. Rispondendo poi sulla situazione attuale di Almaviva, il ministro spiega che “anche questo caso si avvia a soluzione: nel decreto legge sul personale abbiamo predisposto una norma per garantire l’occupazione sino al 31 dicembre. Sarà approvato nelle prossime ore”, annuncia il ministro, che poi risponde anche sulle acciaierie di Piombino: “Ci siamo confrontati con le aziende, sia con Jindal sia con Agarwal. Ho incontrato sia il sindaco Ferrari, che mi ha presentato un progetto di grande respiro, sia il governatore Giani. Nel piano siderurgico nazionale che stiamo predisponendo il sito di Piombino avrà un ruolo significativo. Vi è rinnovato interesse e credo che l’area industriale tornerà ad essere un polo di sviluppo anche logistico e portuale”. E su Ansaldo Energia ricorda: “Abbiamo fatto tre cose in poche settimane: garantito la ricapitalizzazione, nominato il nuovo ceo, firmato 4 contratti in Azerbaijan che garantiscano la produzione. Ora dobbiamo proseguire in questo senso: i nuovi contratti dimostrano come Ansaldo Energia abbia tecnologie e competenze riconosciute proprio nei Paesi a più alta crescita”, conclude.

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