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19 Aprile 2024

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575 chilometri a piedi per raccogliere fondi da donare al Regina Margherita. La scelta della moglie di Bonucci

di Anna Adamo


Cinquecentosettantacinque sono i chilometri che Martina Maccari, moglie del calciatore della Juventus Leonardo Bonucci, ha percorso a piedi da Lido Volano, sull’Adriatico, fino a Torino per raccogliere oltre 170 mila euro da donare al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale infantile Regina Margherita.
Un cammino lungo, iniziato lo scorso primo maggio e terminato dopo ben ventisei giorni, quello intrapreso da Lady Bonucci con l’ intento di donare speranza alle famiglie e ai bambini di quell’ospedale in cui anche il figlio negli anni scorsi è stato ricoverato per lungo tempo.
Ebbene si, il gesto compiuto da Martina è molto più di una semplice raccolta fondi, perché frutto di chi la sofferenza l’ha toccata con mano e quindi vuole ora alleviare quella altrui.
“È l’esperienza più bella della mia vita, piena di tutto quello che una persona può auspicare di trovare sulla strada che percorre. Arrivo in questo posto a cui devo tanto e sono piena di felicità” racconta circondata dall’affetto di figli e marito fieri ed orgogliosi della gonna che hanno accanto.
É emozionata, a tratti incredula, Martina, ma al tempo stesso consapevole del fatto che non esiste cosa più bella del fare qualcosa per aiutare gli altri e far si che convivere con la sofferenza sia meno terribile del dovuto.
“Che emozione rivedere i bambini e trovare tutte queste persone. Mi piacerebbe raccontare tutto in un libro!” É vero, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, ma è altrettanto vero che anche dietro una grande donna c’è sempre un grande uomo e Leonardo Bonucci ne costituisce l’esempio. Quest’ultimo, infatti, la pensa esattamente come la sua Martina e non le fa mancare il suo appoggio.
“Abbiamo una vita agiata, siamo fortunati, ma la nostra fortuna più grande è poter condividere tutto con gli altri” aggiunge.
Sono parole, quelle di Martina e Leonardo, che sanno di speranza, che permettono di capire che scorgere la luce anche nel buio dato dalla sofferenza è possibile soprattutto grazie all’aiuto di persone come loro, perché grazie ai fondi raccolti con la Neuroland Onlus sarà possibile procedere all’acquisto di una specie di macchina che consentirà lo svolgimento di delicati interventi al cervello.

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