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17 Maggio 2024

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“Senza mascherine all’aperto: a metà tra libertà e paura”. L’Italia e la Campania  

di Anna Adamo

A metà tra senso di libertà e paura. 

Questa mattina mi sono svegliata esattamente così. Eppure, il momento in cui sarebbe stato possibile togliere le mascherine all’aperto l’ho sperato, sognato e voluto più volte nel corso di questi anni. 

Lo abbiamo voluto tutti, diciamoci la verità.

Però, io oggi ho più paura di quando l’ho messa per la prima volta, la mascherina. 

E la cosa peggiore, è che a questa paura una spiegazione neanche la so dare. 

Si, che la paura sia una delle mie migliori amiche e mi accompagni in ogni istante della vita è vero, ma è altrettanto vero che questa non è una paura come le altre. É una paura diversa, data probabilmente dal fatto che non dappertutto la mascherina all’aperto si può non indossare. Basti pensare alla Campania, ad esempio, laddove bisognerà indossarla ancora per un bel po’.

É una paura che porta con sé la delusione delle aspettative. Perché, sapete, io il giorno in cui avremmo potuto togliere le mascherine lo avevo immaginato in maniera diversa. 

Avevo immaginato che a fungere da protagonista fosse solo la libertà. Avevo immaginato che parole come Covid-19, igienizzanti, Green Pass, restrizioni sarebbero stati un lontano ricordo. Qualcosa da leggere sui libri di storia, tra qualche anno. Invece no. 

Tutto è ancora come sempre, più o meno.

Attenzione e prudenza continuano ad essere le parole d’ordine. Il gel igienizzante, il Green Pass e la mascherina da utilizzare nei luoghi chiusi non si possono lasciare a casa. Sono in borsa, ed occupano lo stesso posto che occupavano quando tutto è iniziato. E non capisco neanche quelli che oggi parlano di libertà. 

Vorrei avere il loro stesso coraggio. Vorrei sentirmi anche io libera come loro. Vorrei vederla, la libertà.

Come fate a definire libertà, qualcosa che ci costringe ad essere ancora così distanti? 

Qualcosa che che ci priva ancora oggi del calore degli abbracci?

Come fate a parlare di libertà nonostante la presenza così forte di un virus che ci induce ad aver paura dei nostri simili?

Non sto negando che la situazione sia migliorata. Mai mi permetterei di negare l’evidenza, ma parlare di libertà mi sembra qualcosa di troppo affrettato. 

Forse la penso così, perché per me la libertà è un’altra cosa.

É quella sensazione che non ti fa pensare a nulla, che nonostante si abbiano i piedi ben piantati a terra, ti porta tra le nuvole, laddove non esistono imposizioni.

Ed io con tutte queste imposizioni libera non mi ci sento affatto. Che questa sia la normalità, non lo voglio sentir dire neanche per scherzo. 

Cosa vedete voi di normale in un paese in cui per accedere ovunque è necessario il Green Pass e nei luoghi chiusi bisogna indossarla comunque, la mascherina?

Io di normale non vedo assolutamente nulla.

Non ho mai visto nulla, da due anni a questa parte. É inutile girarci intorno, il Covid-19 è ancora tra noi e fa paura, proprio come due anni fa. Liberi no, non lo siamo ancora. O almeno, non come dovremmo essere. 

Togliere la mascherina all’aperto è solo un alito di vento,che della libertà ce ne fa sentire l’odore, ma non il sapore. 

É solo questo e nulla di più.

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