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15 Maggio 2024

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“Si avviino azioni concrete per contrastare il body-shaming. Non basta solo parlare di body positive sui social” 

di Anna Adamo

Che parlare di certi fenomeni sui social non serva a nulla, lo penso e lo dico da un po’.

E probabilmente mai mi stancherò di dirlo. No. Non intendo dire che parlarne sia inutile. 

Anzi, sono sempre stata del parere che, di certe cose, parlarne è piuttosto doveroso, che lo si faccia su un social o nel corso di un convegno. Intendo solo dire che ad un certo punto bisogna anche capire che parlarne non basti.

Che tutte le belle parole che si dicono, bisogna metterle in pratica. Perché, è solo mettendole in pratica che si pone fine a certi fenomeni. Se questo step si salta, tutto resta come prima. Le parole restano parole. Il massimo a cui possono aspirare è andare in pasto al vento che le porta chissà dove.

E certi fenomeni continueranno a mietere vittime alla velocità della luce.

“Se hai gambe importanti non mettere le calze a rete”. Questa frase che un giornalista ha rivolto ad Emma Marrone riferendosi al look sfoggiato da quest’ultima sul palco dell’Ariston, l’ho letta anche io.

L’abbiamo letta tutti. E tutti, chi più, chi meno, siamo indignati.

Siamo indignati, perché tutto ciò testimonia che parlare di body positive sui social, pubblicare foto in cui mostrare cicatrici, parti del corpo che non amiamo e allegarvi frasi strappalacrime dal sottotitolo motivazionale, non serva a nulla, visto che poi si verificano episodi di body shaming.

Non serve a nulla, se non a far prendere like e consensi ai diretti interessati.

E il problema è proprio questo. Il problema è che, chi di body-shaming ne è vittima, perché, diciamoci la verità, questo è ciò che sta vedendo protagonista Emma in queste ore, non è dei like e dei consensi che ha bisogno. E non ha bisogno neanche delle belle parole o delle false promesse. 

Non ha bisogno dei “ci sono, non sei sola”, che la verità non la sfiorano neanche per scherzo. Perché, mentre voi dite questo, mentre voi pubblicate le vostre bellissime foto per far vedere quanto amiate il vostro corpo nonostante i difetti che presenta, le vittime sono più sole di quanto possiate immaginare. Sono sole e, per giunta, avvolte da bugie che pesano più di un macigno.

E allora, parlatene se volete. Ma, fate attenzione a tutto questo. Fate attenzione, poi, a mettere in pratica quello che dite. 

A combattere davvero con le vittime e per le vittime per eliminare il body- shaming.

A combattere non a colpi di like e commenti.

Combattete mettendoci la faccia, magari mettendole le calze a rete, nonostante si abbiano gambe importanti.

Combattete facendo l’esatto contrario di quello che chiunque insulti, vuole si faccia.

Combattete pensando a chi, a causa di fenomeni come il body shaming, ha perso la vita. A chi è chiuso in casa e ha vergogna di uscire. 

A chi si sente sbagliato.

Combattete affinché ciò che oggi è accaduto ad Emma Marrone e a tante altre persone non si verifichi più. Combattete per la libertà.

La libertà di essere, di vestirvi, così come  volete, senza dover per forza rispettare i finti modelli di perfezione imposti dalla società. Combattete affinché quello che dite sui social a proposito del body positive, non serva a far prendere like e commenti, ma a salvare vite.

Vite che credono di essere sbagliate a causa del giudizio altrui. Perché, la verità è che non esistono corpi giusti o sbagliati. La verità è che esistono solo corpi in cui si ha il diritto di vivere serenamente.

Un diritto che non possiamo più permettere venga violato dalle critiche altrui.

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