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17 Maggio 2024

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“Nude allo specchio”, ecco Mariarosaria Canzano, la mamma-coraggio che sfida l’autismo

Di Felice Massimo De Falco

Ha 46 anni, Casertana di origine ma ha vissuto a Marcianise per ben 20 anni.
Si è ritrasferita a Caserta da pochi mesi.
È mamma di tre bellissimi adolescenti: Laura ha 18 anni, Alexandra Vittoria di 17 e Mario di 14.
Sono tre ragazzi brillanti.
Laura è affetta dallo spettro autistico e per lei ha scritto un libro che è diventato un manuale, un vademecum e un prontuario per le famiglie che come lei affrontano le difficoltà legate alla disabilità del proprio figlio.
È un’ insegnante di scuola primaria da quasi 28 anni, laureata due volte e masterizzata due volte. Ha ben 160 corsi di formazione nel mondo scuola. È assistente sociale.
Adora leggere e ama scrivere: compila tesi di Laura per ragazzi iscritti presso gli atenei delle università italiane nell’ambito di psicologia, pedagogia e filosofia.

Si occupa di tematiche sociali e da quasi due anni gira per i comuni sensibilizzando i sindaci sulla tematica autismo e inclusione, coinvolge i dirigenti scolastici e gli studenti ai fini dell’inclusione sociale dei ragazzi affetti da disabilità. Ha fondato qualche mese fa l’associazione di volontariato “ Il coraggio di Laura” che si occupa di organizzare eventi di sensibilizzazione di conoscenza dello spettro dell’autismo e di coinvolgere tutti nel processo del cambiamento per l’ inserimento di questi ragazzi anche nel mondo del lavoro.

Le persone la definiscono “mamma coraggio” e molti la vedono come un’icona, un esempio di forza di volontà e caparbietà perché non si è mai fermata dinanzi alla disabilità di sua figlia ma ha affrontato le sfide con determinazione e costanza.

Mariarosaria si mette “a nudo” per noi:

1- Quando un familiare è affetto da una grave malattia, tutto il nucleo resta attonito, sconvolto, preoccupati. Tu no. Hai scritto un libro, “Il coraggio di Laura”, tua figlia, per dimostrare che con lo spettro autistico si può convivere e condurre una vita quasi normale. Come hai preso all’inizio la malattia di tua figlia e come l’hai gestita?

1) L’autismo non è purtroppo una malattia perché se così fosse si guarirebbe invece dall’autismo non si guarisce. L’autismo è una condizione o meglio è una neurodiversità. Quando si parla di autismo si parla di spettro dell’autismo proprio perché non c’è un’unica causa che scatena questa sindrome ma una serie di condizioni entrano in gioco: biologiche, ambientali, l’inquinamento, genetiche ed altri fattori. Certamente quando mi è stata comunicata la diagnosi di autismo di mia figlia, ho provato una forte sensazione di frustrazione, inadeguatezza e paura.
Penso che nessun genitore sia pronto ad affrontare mai una diagnosi riguardante il proprio figlio soprattutto quando si tratta di autismo perché è una sindrome altamente invalidante. Da subito mi sono attivata affinché mia figlia avesse un programma personalizzato di terapie seguite dagli specialisti e ho cercato di gestire insieme a mia figlia e a restante nucleo familiare la nuova situazione invalidante facendomi seguire da specialisti anche per contenere la mia ansia e le mie paure legate alla diagnosi

Quali sono le maggiori difficoltà che trovano le famiglie nel creare la giusta empatia tra loro e il soggetto autistico?

2) le difficoltà maggiori che le famiglie trovano nel creare la giusta empatia con i soggetti affetti da autismo è proprio legato all’incapacità dei ragazzi affetti da autismo nel creare relazioni con i propri familiari: la maggior parte di loro non riesce ad entrare in relazione con i membri della famiglia perché percepiscono la persona come una minaccia e molti di loro sono violenti

Perché parli di “coraggio” di Laura?

3) Laura Coraggio è un libro che racconta non solo la storia di mia figlia affetta da autismo ma spiega in modo semplice e lineare che cos’è questa sindrome o condizione di neuro diversità e come viene diagnosticata, l’importanza della diagnosi precoce e a chi affidarsi per avere una diagnosi certa.

Le tue abitudini sociali, sentimentali, emozionali sono cambiate? Che persona sei ora?

4) Le mie abitudini sociali, sentimentali emozionali sono necessariamente cambiate dopo la diagnosi di Laura soprattutto quelle sociali che sono state necessariamente rimodulate perché non posso più avere una vita sociale a causa delle difficoltà di Laura di entrare in luoghi nuovi o affollati. Naturalmente anche le emozioni sono tante volte confuse proprio perché Laura vive uno stato emozionale altalenante che porta a influenzare positivamente negativamente le persone intorno a lei

L’epidemia sta mietendo paura. Come hai gestito la situazione con Laura e cosa pensi di questa pestilenza?

5)Le restrizioni legate alla pandemia da covi d’ha penalizzato fortemente i ragazzi affetti da autismo proprio perché alcune terapie sono state interrotte e alcuni centri necessariamente chiusi: per questi ragazzi la continuità delle terapie è indispensabile e soprattutto la routine non va interrotta improvvisamente. In questi quasi due anni di limitazioni i ragazzi affetti da autismo hanno sofferto l’interruzione delle terapie e le famiglie l’assenza di aiuti e interventi da parte delle istituzioni

Vai in giro per le scuole a parlare di autismo, cerchi di includerli nella società. Quali difficoltà trovi?

6)La scuola dopo la famiglia è l’agenzia educativa più importante per quanto riguarda l’educazione la formazione di giovani: ciò che non si conosce spaventa e parlare di autismo aiuta ad abbattere le frontiere a superare il pregiudizio e l’etichettamento. I ragazzi sono il nostro futuro e prepararli alla conoscenza significa portarli sulla strada dell’inclusione dei loro compagni di classe affetti da questa condizione

Ti interessi di politica? Secondo te abbiamo un welfare rassicurante? Per chi voti?

Non mi interessa assolutamente la politica ma ciò che faccio è coinvolgere i sindaci in qualità di primi responsabili della salute pubblica dei cittadini affinché prendano piena consapevolezza della condizione dello spettro dell’autismo e non solo accendono i propri comuni di luce blu il 2 aprile in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. E coinvolgendo i sindaci non faccio altro che renderli partecipi nel cambiamento proprio perché a livello regionale mi sto battendo affinché venga istituita una legge consona per l’autismo più completa e che tocchi più punti soprattutto che tuteli in pieno i diritti di questi ragazzi e delle loro famiglie

8- Il disturbo di tua figlia ti ha cambiato come donna e moglie? La passione è restata intatta?

Il disturbo di Laura mi reso una donna migliore, più attenta alle problematiche degli altri e soprattutto più capaci di ascoltare gli altri: sono diventato un esempio per tanti genitori che come me vivono la quotidianità della disabilità con un figlio affetto dallo spettro dell’autismo e soprattutto sono diventata un’icona di forza e coraggio da imitare.
Sicuramente l’autismo di mia figlia mi ha cambiata ma mi ha reso sicuramente una donna migliore.

9- Cosa sogni per Laura?

Per Laura ho smesso di fare programmi e progetti dopo aver ricevuto la diagnosi di autismo: oggi vedo la mia Laura diventare una donna bellissima nonostante le sue limitazioni e la sua disabilità. Voglio semplicemente che mia figlia sia felice e che raggiunga la sua piena autonomia affinché abbia una vita adeguata e accettabile in una società ancora purtroppo troppo impreparata dinanzi all’accettazione della disabilità come risorsa per tutti.

10- Sei anche una bellissima donna. Di sicuro sei una donna ricercata. Si dice che “siano finiti gli uomini”. È davvero così?

10)Che sono una bellissima donna me lo dicono in tanti ma sinceramente a me interessa più che mi venga detto che sono una donna molto intelligente, molto forte, molto coraggiosa e molto perseverante: la bellezza purtroppo sfuma o fortunatamente sfuma con il tempo che inesorabilmente trascorre per tutti.
Ma ciò che conta è avere una buona testa che possibilmente mi funzioni il più possibile!
Riguardo alla frase “ Si dice che gli uomini siano finiti” Potrei rispondere con un sorriso dipende da cosa si intende per uomini o per maschi… Purtroppo ho conosciuto e conosco tanti maschi che provano ad entrare nella mia vita fingendosi interessati ma attualmente il mio cuore è impegnato e batte per una sola persona.
Preferisco tenere per me il nome di questa persona perché “le cose belle “vanno preservate e lui fa parte di una delle “cose più belle” che la vita mi abbia donato insieme ai miei tre figli.

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