Di Luca Lamberti
Ieri non si è giocata solo una partita di calcio.
Ieri abbiamo assistito ad uno dei più clamorosi scempi arbitrali che il nostro popolo ricordi.
Al 24’ il rigore su Soriano è netto, sacrosanto, evidente. Un rigore che avrebbe potuto cambiare completamente l’inerzia della partita, perché un gol all’inizio ti dà forza, energia, fiducia.
Poi l’assurdità: il gol annullato a Ferrari per un presunto tocco di mano, quando ogni replay dimostra quanto sia tutto forzato, interpretato, cucito addosso a chi si doveva favorire.
E cinque minuti dopo, il gol della Sampdoria viziato da un tocco di mano trasformato in assist: lì il VAR improvvisamente chiude gli occhi.
Due pesi, due misure. Sempre. Solo in una direzione.
La direzione arbitrale di ieri sera è stata scandalosa, imbarazzante, quasi provocatoria.
Ci chiediamo cosa si siano detti arbitro e sala VAR. Cosa abbia spinto il direttore di gara a non rivedere nemmeno un episodio tanto chiaro e determinante.
Perché la verità è sotto gli occhi di tutti: si è voluto indirizzare l’esito di questa sfida.
E in tutto questo, chi avrebbe dovuto alzare la voce a difesa di una città, di un popolo, della dignità della Salernitana, non si è nemmeno presentato.
Un presidente che abbandona lo stadio prima ancora del triplice fischio, senza avere nemmeno il coraggio di mettere la faccia per denunciare ciò che abbiamo tutti visto.
Serve rispetto. Serve chi sappia difendere Salerno. E non soltanto a ridosso di qualche tornata elettorale.
Adesso chiediamo anche alla politica campana, agli esponenti di governo eletti nella nostra terra, di far sentire la propria voce. Di non restare in silenzio davanti a un’ingiustizia così sfacciata.
Perché ieri non è retrocessa solo una squadra. Ieri è stata calpestata la dignità di una città intera.
Ma c’è una cosa che chi ha orchestrato tutto questo non sa — o finge di non sapere:
Salerno non retrocede mai.
Perché il nostro orgoglio non sta in una categoria.
Perché la nostra dignità non la può umiliare un arbitro.
Perché la nostra passione non la spegnerà mai nessuna manovra di palazzo.
Perché la nostra fede granata non conosce resa.
Noi cadremo, ma ci rialzeremo sempre.
Più forti.
Più uniti.
Più granata.
Perché Salerno è fatta così.
E chi ci vuole morti, prima o poi dovrà vederci rinascere.
🟥⬜ SALERNO NON RETROCEDE. MAI. 🟥⬜