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6 Maggio 2024

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Dopo la Bolognina e Fiuggi la svolta di Paestum

Ci sono appuntamenti destinati a cambiare la storia di un movimento politico, quella del Paese.

La ‘Bolognina’ per la sinistra italiana, la ‘svolta di Fiuggi’ per Alleanza Nazionale e parte della destra, da oggi Paestum per Forza Italia e l’universo moderato.

Delusi quelli che si attendevano un flop, risibile, a tratti irritante, certa stampa che si sforza di trovare, in alcuni casi inventare, pezzi di colore. I primi sono fuori dal tempo, i secondi non leggono i fatti.

A Paestum, per il primo grande appuntamento senza il leader Berlusconi, oltre 4000 accrediti. Parlamentari, consiglieri regionali e comunali, militanti. Soprattutto tanti giovani. 

Quella di Paestum è una comunità. Sono donne ed uomini che hanno una storia comune, che hanno lottato e sofferto per gli stessi simboli, hanno un idem sentire, gli stessi valori. Lo stesso ancoraggio europeo

All’hotel Ariston una comunità. Ed è il fatto più eclatante. Si, è il miracolo più grande del Cavaliere. Quella radunata in provincia di Salerno è una comunità, ha tutte le caratteristiche per esserlo. Donne ed uomini che hanno una storia comune, che hanno lottato e sofferto per gli stessi simboli, hanno un idem sentire, gli stessi valori. Lo stesso ancoraggio europeo. Una comunità che non ha voglia di celebrare il passato ma di onorarlo. Nella platea di Paestum non vince la nostalgia, non alberga la rassegnazione. C’è entusiasmo. C’è la consapevolezza di una storia, una storia di libertà che deve continuare.

Sono distrutti i teoremi di quanti dicevano ‘senza Berlusconi è finita’. Sono gli stessi ‘scienziati’ che per una vita hanno tormentato le cronache con il partito di plastica, gli stessi che ogni due anni, e per trenta anni, hanno visto la fine di Forza Italia. Sono quelli che il già 96 dicevano ‘è ormai ‘andata’. Sono quelli che, negli ultimi venti anni, hanno immaginato di costruire alternative. Lontano da Forza Italia sono morti tutti. 

Dopo Paestum cambia tutto. Si riparte dagli azzurri. Chi non fa i conti con questo, nel centrodestra o dei tentativi manderesti di riorganizzare il centro, non capisce nulla di politica. La casa dei moderati e dei riformisti, dei liberali e, sopratutto, dei popolari esiste.

Ci si rivede al Congresso, sarà vero. Il primo del futuro…

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