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5 Ottobre 2024

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Zingaretti: “Serve un’agenda che ci dia anima”

“Il Partito democratico paga ancora la fragilità di una identità collettiva mentre ha invece forti identità particolari che per loro natura sono alla continua ricerca di visibilità, magari con il comunicato stampa quotidiano”. E’ quanto ha detto Nicola Zingaretti al Corriere della Sera. “La ricchezza del pluralismo che considero una forza ha invece bisogno di un perimetro identitario forte e condiviso nel quale tutte e tutti si possano riconoscere. Questo chiedono le persone al Pd: un punto di vista sul domani e un progetto, non solo le opinioni, pur autorevoli di tante e tanti”, ha aggiunto. Secondo l’ex leader del partito, “la vittoria di Schlein ha rimesso in gioco il Pd”.

Gli impegni

“La segretaria si è impegnata per una identità più chiara e forte e in primo luogo lei è cosciente che siamo solo all’inizio di un percorso. Ora l’obiettivo deve essere quello di costruire insieme, e in stretto rapporto con le persone nei quartieri, il mondo del lavoro e delle imprese, gli intellettuali, la nuova generazione, un”agenda Pd’. Un progetto di sviluppo che crei speranza, unisca l’Italia e che dia al nostro riformismo un’anima: più giustizia per le persone e per il Pianeta. Ripartiamo dall’articolo 3 della Costituzione: rimuovere gli ostacoli che impediscono alla persona di realizzarsi. La destra questo compito lo ignora e la crescita delle disuguaglianze, come in tutto l’Occidente, mina la democrazia”, ha spiegato. Concretamente la via “mobilitare con l’iniziativa politica il Paese su proposte concrete per la crescita e la giustizia sociale e ambientale”. “Salario minimo, attuazione rigorosa e veloce del Pnrr per le imprese, le infrastrutture, l’università, la casa. Difesa e innovazione per la sanità e la scuola. Dietro questi capitoli ci sono progetti concreti che il territorio aspetta. La destra populista è forte nella capacità di rappresentare i problemi ma quando governa è debole a risolverli, anzi li esaspera”.

Sulla Meloni: “ha raccolto i frutti di una sua coerenza negli anni passati”. “Dal giorno del giuramento è cambiato tutto”, ha però commentato Zingaretti. “Quello che emerge è il ritorno di una destra di classe, forte con i deboli e che con le sue politiche aumenta il disagio e le disuguaglianze. L’Italia non ha bisogno di questo. Eppure da decenni nessun governo ha goduto di così tante risorse. Il centrosinistra con il Pnrr aveva offerto una opportunità straordinaria di rinascita fondata su pilastri chiari: digitalizzazione, innovazione, competitività cultura. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Istruzione e ricerca inclusione sociale e salute. Un programma da attuare. La destra lo farà? Ho i miei dubbi”, ha concluso.

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