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5 Novembre 2024

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Sul Ddl Zan ha ragione De Luca. Il Pd non legge il Paese 

“Io il ddl Zan, così com’è, non lo avrei votato, è chiaro?” Ecco le parole di Vincenzo De Luca, alla festa dell’Unita’ di Bologna, che hanno scatenato l’ira della sinistra radical chic, quella salottiera e lontana dal Paese reale.

Il Governatore ha detto una roba di buonsenso perché il testo riduce gli spazi di libertà, imprigiona le opinioni, non combatte le discriminazioni, perché è scritto male. Il tema è sicuramente importante, non serve però un testo così.

Più di ogni altro articolo è scritto con i piedi 

l’articolo 4 ‘…ai fini della presente legge sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti’. Una follia. Per il legislatore opinioni e condotte possono essere, se dovesse passare la legge, contemporaneamente ‘legittime’, però ‘idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti’. Una stortura. Una stortura che limiterà gli spazi di libertà e che ne riconoscerà solo una: sarà quella dei magistrati che, con una discrezionalità senza precedenti, si lanceranno nelle interpretazioni più originali, ideologiche, schizofreniche. 

Dal palco della festa De Luca ha poi aggiunto “si parla di una giornata di riflessione sull’omotransfobia alle elementari? Ma andate al al diavolo, non sono d’accordo. Va bene se la facciamo per le scuole superiori. Quando si parla di temi come questo, ci vuole grande misura”. Anche qui si sono scatenati gli intellettuali e gli opinionisti della sinistra che, mai nella vita, hanno fatto un giorno di lavoro. L’impertinente e’ d’accordo: questi temi non sono da scuole elementare.

La crisi della sinistra riformista è tutta in queste polemiche. 

Il nuovo corso del Pd, che a Bologna prende le sardine, che nel resto del Paese corteggia la demagogia grillina, è lontano dalla costruzione di una sinistra moderna, europea, di governo. Letta e company si sono incartati sul tema dei diritti, sono ostinatamente concentrati su posizioni ideologiche come quelle sullo ‘ius soli’.

La segreteria nazionale non legge più la società che ha, oggi, nuove e diverse preoccupazioni. Sono quelle sulla sicurezza, tema rovinosamente appaltato alle destre, sono quelle su un nuovo welfare capace di tutelare donne e nuovi lavori. 

Sono le preoccupazioni di chi ha una impresa che, ogni girono, deve combattere con i ritardi della Pubblica Amministrazione o con i tempi biblici della Giustizia.

Ed allora non fa scandalo la posizione di De Luca ma l’agenda di questo Pd.

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