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19 Aprile 2024

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Chirurgia estetica, la prevenzione oltre la bellezza

Di Anna Adamo

Quando si parla di Medicina Estetica si pensa sempre che quest’ultima abbia solo un fine correttivo e serva per migliorare quelle parti del nostro corpo che, così come sono, non riusciamo ad accettare.

In realtà, questo nonostante sia spesso indispensabile, è solo l’ ultimo motivo per il quale si fa ricorso a tale disciplina. 

Ebbene si, lo scopo primario della medicina estetica è quello di prevenire i danni causati da uno stile di vita non adeguato, intervenendo in maniera poco invasiva.

La figura del medico estetico si trasforma da esecutore di metodiche correttive ad esperto che conduce il paziente verso uno stile di vita adeguato con lo scopo di prevenire qualunque danno che uno stile di vita non adeguato può provocare. 

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Luisa Maria Roberta Tedesco 

Perché ha scelto di specializzarsi proprio in Medicina Estetica? 

Il mio percorso di studi è stato incentrato sulla Medicina Preventiva, tanto da essermi specializzata in questo ambito. Con il tempo ho ben compreso quanto la prevenzione fosse determinante non soltanto nell’evitare l’insorgenza di malattie, ma anche nel raggiungimento di un benessere psicofisico e sociale. E’ importante valutare sempre l’aspetto sociale, ‘ nessun uomo è un’ isola, il nostro stato di benessere si ripercuote anche sulla nostra socialità, ed oggi è un tema di fondamentale importanza in considerazione del fatto che vogliamo esporci tutti costantemente. 

Cosa è per lei la bellezza?

Credo fermamente che la bellezza sia sentirsi bene con se stessi, con il mio lavoro voglio trasmettere un messaggio: non c’è omologazione, non c’è una bellezza standardizzata, ai miei pazienti mostro sempre donne o uomini bellissimi nei loro difetti. Pensi a Barbra Streisand o Javier Bardem, possiamo definirli classicamente belli secondo i canoni che ci vengono imposti?

No di certo! Eppure lo sono! 

Questo ci aiuta a comprendere come la bellezza non può assolutamente essere standardizzata! 

Bisogna comprendere che la bellezza non è rientrare in canoni che qualcuno ha deciso per noi.

E ‘la felicità che ci rende belli, non è forse bello sempre il viso di una persona felice?

Io sono convinta che sia cosi!

Come e cosa è cambiato nel mondo della Medicina Estetica da quando si è laureata fino ad oggi?

Per fortuna molto è cambiato. È aumentata la consapevolezza che qualunque intervento non debba stravolgere la naturalezza, che la medicina estetica e la chirurgia plastica debbano solo migliorare e non stravolgere e correggere difetti laddove siano realmente presenti. 

Quali sono i trattamenti più richiesti?

Molto dipende dalla fascia di età dei pazienti che si rivolgono a noi.

Ad oggi si accetta con molta difficoltà il passare del tempo ed i cambiamenti a cui il nostro corpo o il nostro viso è sottoposto.

Le persone non vogliono invecchiare! 

Gran parte del mio lavoro è far comprendere loro che l’invecchiamento è parte naturale del processo della vita e che dobbiamo farlo con dignità.

Qual è il suo concetto di Medicina Estetica?

Per me la medicina estetica ha un ruolo sociale importantissimo. E’ prima una medicina preventiva. Stabilisco sempre per ogni paziente un percorso che cominci dalla accettazione di se, del proprio aspetto, dei propri difetti e successivamente intervengo su ciò che realmente si può migliorare .

La Medicina Estetica ha un ruolo determinante nell’ ambito della prevenzione: quali sono i trattamenti da effettuare in questo caso e perché?

L’aspetto preventivo della medicina estetica implica che bisogna intervenire sin da giovani.

Si comincia sempre dalle abitudini. Bisogna comprendere che l’invecchiamento dipende molto da tante abitudini sbagliate che tutti noi abbiamo e che pensiamo non inficino sul nostro aspetto. La sana alimentazione, la giusta attività sportiva, l’assenza di abitudini voluttuarie, come alcol o fumo, la giusta routine quotidiana con i giusti prodotti, sono già un buon punto di partenza!!

Tante sono le ragazze si recano dal medico estetico lamentando difetti del 

proprio corpo che in realtà non presentano. Qual è l’approccio che il medico estetico deve avere quando si ritrova davanti pazienti affetti da Dismorfofobia?

Ho molto a cuore questo aspetto e sono felice che me lo abbia chiesto.

Ad oggi purtroppo sono tanti i pazienti affetti da dismorfofobia e non è una problematica che riguarda solo le donne, ma anche gli uomini.

Collaboro con una psicologa che mi supporta nella gestione dei pazienti, li guidiamo in un percorso di consapevolezza del proprio aspetto. Sono pazienti che devono essere seguiti costantemente e mai abbandonati, confortati e soprattutto dobbiamo essere noi a guadagnare la loro fiducia, il rischio è che cadano in mani sbagliate che possano approfittare della loro debolezza.

Quali sono i suoi consigli per trascorrere l’estate senza danneggiare la nostra pelle? 

L’estate è la stagione della spensieratezza e della leggerezza, dico di godersi il momento e di concedersi qualche libertà cosi da liberare anche la mente! Ma, ad una cosa non dobbiamo rinunciare mai: la protezione solare sempre e comunque, ci protegge dai danni solari, rallenta l’invecchiamento e limita l’insorgenza di importanti malattie della pelle.

Cosa si sente di dire ai giovani medici che si addentrano nel mondo della Medicina Estetica?

Di fare questo lavoro che è il più bello del mondo.

La gioia e la stima dei pazienti vi ripagherà di tutti i sacrifici e gli sforzi fatti per arrivare ad essere quello che siete.

Formarsi nel modo giusto e mai improvvisarsi, la medicina è una scienza seria e va trattata con rispetto e dignità.

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