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27 Luglio 2024

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Con i Craxi senza se e senza ma

Ha ragione Bobo Craxi, quando dice che c’è certa magistratura, per fortuna non tutta, che manifesta il suo carattere vessatorio, ostile, ottuso. È quella che non riesce a mettere fine ad una vicenda iniziata oltre trenta anni fa.

I fatti di questi giorni, con la V Sezione Civile della Cassazione che ha depositato la sentenza che condanna Bobo e Stefania e la Signora Anna, a pagare oltre 20mila euro di spese legali e sanzioni per oltre 10 miliardi, è paradossale. 

Gli ‘eredi’ hanno perso il ricorso contro gli avvisi di accertamento per le tasse, è la tesi dei magistrati, da pagare su oltre 19 miliardi e mezzo di vecchie lire, depositati sul conto svizzero International Gold Coast riconducibile, secondo le toghe, al leader socialista, Bettino Craxi. 

E dice, ancora una volta, bene Bobo Craxi (e non ci vuole un insigne giurista per arrivarci) quando sottolinea che non si può rispondere in solido di un bene che non appartiene, e non è appartenuto, alla famiglia. 

Erano i fondi del Psi, il segretario nazionale ne era il ‘referente’ politico.

Era la Prima Repubblica e tutti i partiti, bisogna contestualizzare le vicende, godevano di un finanziamento non regolare. Il tema fu affrontato, con considerazioni di verità, solo da Craxi. Gli altri leader hanno sempre preferito l’ipocrisia, le menzogne, le falsità. Una grande questione politica e non giudiziaria. Mai risolta.

Quei fondi, quelli del PSI, sono serviti – lo ha ricordato Cicchitto ma è soprattutto patrimonio della storia – a tante e diverse cause. Quel ‘fondo internazionale’ era gestito per la  solidarietà internazionale del PSI ai cileni perseguitati da Pinochet, agli argentini colpiti dal generale Videla e ad altri, a solidarnosh, e ad altre componenti del dissenso dell’est e ai palestinesi di Arafat. Erano fondi destinati alle grandi cause di democrazia nel Mondo.

Ora i magistrati chiedono il pagamento delle tasse per le battaglie di libertà.

“Quindi, sui finanziamenti al PSI, a un partito, Bettino Craxi, cioè il Segretario politico, neanche amministrativo, avrebbe dovuto pagare personalmente le tasse! Un capolavoro di linearità logica e giuridica. Mi aspetto – ha ricordato Stefania Craxi – ora che si chieda lo stesso ai Segretari, o ai loro eredi, di tutti gli altri partiti dell’allora arco costituzionale interessati dalle vicende giudiziarie del finanziamento ai partiti, dalla DC, al PCI/PDS, passando per i partiti laici fino all’allora Lega”.

La provocazione di Stefania ha spaventato molti. Sarà per questo che la sinistra si sarà trincerata nel solito codardo silenzio.

Per fortuna certa magistratura è letta, per fortuna le verità storiche e politiche sono più forti delle grigie cronache giudiziarie.

Per fortuna noi, che siamo abituati ai colpi di teatro di certi magistrati, continuiamo ad essere con Bettino Craxi, ora con Bobo, Stefania e la Signora Anna. Senza se e senza ma!

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