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19 Aprile 2024

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I diritti civili minati dalla ‘marmellata’ di Governo

Il dibattito sul Ddl Zan è diventato surreale. 

Le forze politiche non si interrogano sui diritti, non misurano le discriminazioni ma sono impegnate a parlare alle pancia delle loro truppe. Ed è sempre un male quando si parla di argomenti seri e delicati. 

Chi scrive, ed è la premessa fondamentale, è avanti sui diritti civili. Con Chiara Moroni, nel 2006 vice Presidente dei parlamentari di Forza Italia, lavorammo ad una delle prime proposte del centrodestra sulle unioni civili. Ed in tutti questi anni ho partecipato ad ogni utile iniziativa per estendere la sfera dei diritti. 

Sono favorevole alla impostazione del Ddl Zan anche se, come ha sottolineato Claudio Martelli fra i tanti, avrei scritto diversamente gli articoli 4 e 7 perché opinioni e condotte non possono essere contemporaneamente ‘legittime’ però ‘idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti’. Una aberrazione giuridica, un calcio alla logica. 

Trovo singolare, però, più di ogni cosa il dibattito fra le forze politiche. È vero che su questi temi c’è, è linea comune, libertà di pensiero nei partiti e nelle comunità ma altra cosa è usare questi argomenti per regolamentare rapporti di forza all’interno di una maggioranza. Altra cosa è brandire questi temi, in una direzione piuttosto che in un’altra, per giustificare ‘improbabili’ alleanza di governo. C’è la sinistra che dice ‘siamo al Governo con le destre però faremo questa svolta’ e c’è la destra cge risponde ‘siamo al Governo con le sinistre ma non cederemo sui diritti”. Prigionieri, tutti, di pregiudizi e paure non e’ possibile una concreta ed utile mediazione 

La verità è che il campo dei diritti civili è miniato da questa ‘martellata’ di Governo. Ed allora nessuno cede ed il Paese arretra. 

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