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20 Aprile 2024

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Guido Grimaldi all’Evento Alis indica la rotta al Paese “Ripartire come nel dopoguerra”

“La Tre Giorni di ALIS è un momento importante e unico non solo per il nostro settore ma, lasciatemelo dire, per l’intero sistema produttivo nazionale”. Così Guido Grimaldi, dopo aver ringraziato tutti gli ospiti, ha aperto la tre giorni di Sorrento ‘Trasporti, logistica, sostenibilità” promossa da Alis.

Nel ricordare i numeri, 1600 realtà associate, 32 miliardi di fatturato, Grimaldi ha voluto ringraziare i circa 196 uomini del comparto che non si sono mai fermati “lavoratori instancabili, preziosi e generosi”.

Il leader della logistica ha fotografo i tempi “

“L’Italia ha già avviato un percorso di rinascita sociale ed economica, grazie in primo luogo ad un serio e concreto piano di vaccinazione messo in campo dall’esperienza del Commissario Figliuolo e dal pragmatismo del nuovo Esecutivo”. Ha poi guardato al futuro, ottimista perché “si può ripartire come nel dopoguerra”. E per concretizzare questo auspicio l’armatore ha indicato la rotta. 

 “In questo clima di rinnovata fiducia e speranza, si registra così un primo aumento del PIL stimato tra il 4% e il 5% nel secondo semestre.

Inoltre, proprio qualche giorno fa il Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi ha evidenziando che nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il PIL probabilmente sarà più alto di 3,6 punti percentuali e l’occupazione di 3,2 punti”.

Grimaldi ha sviscerato numeri ed analisi ed ha ricordato le attività messe in campo. 

“Per supportare il nostro Governo sulle linee di azione dei progetti del Piano e per rappresentare le necessità e le istanze del nostro settore, ALIS – ha ricordato- sta partecipando ad Audizioni parlamentari e a tavoli di lavoro ministeriali, come la Consulta istituita dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili perl’elaborazione di proposte concrete per il nostro settore.

In un dialogo sempre più intenso con il Governo, la nostra associazione

 intende infatti: valorizzare il grande lavoro svolto del popolo del trasporto, la competitività delle nostre imprese nel mercato globale, la ripartenza dei settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi”.

Nella relazione diversi i riferimenti al PNRR, con suggerimenti e spunti. 

“Grazie alle risorse stanziate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nel Fondo complementare, abbiamo – ha aggiunto – una grande occasione da non perdere al fine di rilanciare davvero il nostro Paese, come avvenuto nel dopoguerra.

È infatti un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica ed accompagnare il Paese in un percorso virtuoso di transizione energetica, ambientale e digitale che diventa sempre più centrale anche per il trasporto e la logistica, a favore dei quali sono stati stanziati oltre 30 miliardi di euro per il potenziamento e l’ammodernamento della rete ferroviaria, della sicurezza stradale, dei porti, dell’intermodalità e della logistica integrata.

È interessante evidenziare come complessivamente il 27% del Piano sia dedicato alla digitalizzazione, il 40% al contrasto al cambiamento climatico, e più del 10% alla coesione sociale”.

Grimaldi è soddisfatto ma ha lanciato, comunque, una sfida.

“Abbiamo – ha detto – ritrovato molte proposte di ALIS, nonostante riteniamo che siano necessari ulteriori interventi a sostegno del trasferimento modale strada-mare e strada-ferro. In particolare, ALIS ha proposto di rendere strutturali le misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, che rappresentano una vera e propria best practice italiana a livello europeo, prevedendone l’aumento delle risorse attraverso uno stanziamento di 100 milioni all’anno per ciascuna misura”.

Nella parte finale della relazione centrale il tema Sud ma in una ottica di unità e rilancio del Paese.

“In tal senso, pur apprezzando la forte attenzione rivolta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Sud, a cui è destinato circa il 45% delle risorse stanziate per le opere infrastrutturali, dobbiamo purtroppo constatare – ha ricordato – che nel 2020 proprio il Mezzogiorno, che rappresenta ben il 34% della popolazione nazionale, ha ricevuto minori aiuti rispetto al  centro- Nord in considerazione dei ristori emanati nei vari decreti e, soprattutto, in misura proporzionale rispetto alla popolazione ed al reddito pro capite”.

“Auspichiamo – ha concluso –  pertanto che vengano corrette e riviste tali scelte in quanto, lo sviluppo vero del nostro Paese passa necessariamente per quello del Mezzogiorno. Ripenso con gratitudine al ruolo fondamentale svolto dai nostri

lavoratori, uomini e donne valorosi che hanno fatto la differenza durante la pandemia permettendo al nostro Paese di non fermarsi.

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