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19 Aprile 2024

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Fragrà e la nuova frontiera del marketing deluchiano

di Domenico Giordano *

Fragrà è una paninoteca aperta a ridosso dell’anfiteatro romano a Santa Maria Capua Vetere, a pochi chilometri da Caserta, che non sembra avere particolari specialità nel proprio menù, tanto che, almeno fino ad oggi, non è stata protagonista di alcun format televisivo dedicato al mondo della ristorazione o dello street food di qualità, così come non si è distinta per aver vinto o ricevuto particolari premi e riconoscimenti gourmet.

Allora, perché parlare di Fragà, se non ha nulla di portentoso, niente di straordinario che vale la pena tradire almeno per una sera i nostri ritrobi abituali e farci un salto?

La risposta è semplice.

Fragà ha ufficialmente consacrato, nella terra che fu del gladiatore Spartaco, la stagione del marketing deluchianoutilizzando nel suo volantino una straordinaria “photoshoppatura” che ci restituisce uno Sceriffo ombelicale, in short e canotta “a mezza panza”, la sintesi perfetta di quell’idealtipo di genere umano che fa la spola tra l’essere cafonesco e la sua variante da cinghialone, che De Luca ha ripetutamente messo alla berlina per scagliarsi contro lo scarso senso civico dei salernitani prima e dei campani oggi.

Fragà prende irresponsabilmente a prestito una delle migliori mimiche facciali di De Luca, in questo caso anche coerente con la mission della sua comunicazione, e la cala su di un corpo pelosoflaccidoe da anni abbandonato a sé stesso,che ha un solo pregio, in questa assurda violazione del diritto d’immagine (la Cassazione ha ribadito in più l’illiceità dell’utilizzo dell’immagine altrui quando essa non trovi ragione in finalità di pubblica informazione ma, senza il consenso dell’interessato, abbia solo fini di sfruttamento economico e commerciale), è cioè quello di dare una reale rappresentazione di quella diffusa percezione che in tanti dal Volturno al Sele hanno proprio Vincenzo De Luca.

Una percezione che si è costruita ovviamente sui suoi modivolutamente spiccisbrigativi, confortata da un linguaggio violento, tranchant e irriverente, cristallizzata nella scelta del mancato “perdono” cristiano e politico da elargire al nemico di turno. Ecco, quindi, che l’immagine da “fravacatore a riposo” utilizzata da Fragà si sposa alla perfezione con la percezione che lo stesso De Luca ha volutamente alimentato in tutti questi decenni.

La paninoteca sammaritana, però ha solo imboccato apertamente una strada già battuta occasionalmente da altri, ovvero da coloro che durante le dirette Facebook del venerdì pomeriggio postano online commenti con i quali invitano gli utenti a visitare le loro pizzerie, le agenzie di viaggi, lo studio fotografico piuttosto che le onoranze funebri.

Fragà ha battezzato con il suo flyer la trasformazione di Vincenzo De luca da politico a brand ambassador.

*Spin Doctor Arcadia

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