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18 Aprile 2024

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“Che sia uno Stato o che sia un Bar, ciò che conta è saper amministrare”


 

di Donato D’Aiuto

Qualche mese fa ho deciso di prendere in gestione un Bar.
Il Bar si trova in un paesino della Provincia ed è l’unico che si trova nella Piazza centrale. Ma è pur sempre un paesino della Provincia, non di certo Roma, Napoli o Milano.
Quando ho rilevato la gestione del Bar, i costi medi mensili erano di circa 5.000 euro, tra forniture, affitto, commercialista, consumi di luce, acqua e gas, e un dipendente, a fronte di un incasso medio di circa 200 euro al giorno (circa 6.000 euro mensili).
Ma io, conoscendo le mie qualità imprenditoriali, ho deciso di aumentare gli investimenti.
Ho aumentato l’assortimento, ho scelto una miscela del caffè di livello più elevato, ho rinnovato gli arredi, ho sostituito il bancone, ho inserito la musica dal vivo tutte le sere e, soprattutto, ho assunto due dipendenti in più rispetto alla precedente gestione.
Il risultato?
L’incasso medio giornaliero è rimasto inalterato e oggi se sono qui a scrivere è perché, dopo soli pochi mesi di vita, la saracinesca del mio caro Bar è rimasta abbassata.
Avendo molto tempo da passare a riflettere ho compreso i miei errori ed ho capito la regola base per la gestione di qualsiasi azienda: non possono aumentare le uscite se non si pensa a come far aumentare le entrate, altrimenti la gestione diventa fallimentare.
Questo vale in ogni campo e vale anche per l’azienda più grande e più difficile da gestire: lo Stato.
Lo Stato, infatti, altro non è che un’azienda. Soltanto un po’ più complessa.
Ciò che noi facciamo quotidianamente è “chiedere” allo Stato qualcosa, senza mai riflettere su ciò che, invece, “ci viene chiesto”. Diamo tutto per scontato. Tutto è dovuto.
Negli ultimi anni di campagna elettorale perenne abbiamo ascoltato (e visto) qualsiasi cosa: tagli alle tasse, maggiori assunzioni, reddito di cittadinanza e tanto altro.
Dunque, chi ci ha governato e chi si propone di farlo vorrebbe gestire il nostro Paese riducendo le entrate ed aumentando le uscite.
Non serve uno scienziato per capire che questo modo di gestire è insostenibile sia nel breve che nel lungo periodo e basterebbe soltanto razionalizzare la gestione economica ottimizzando gli investimenti.
Arriverà qualcuno, prima o poi (o forse è già arrivato), che si ritroverà in mano un Paese al collasso e per cercare di rimetterlo in piedi ci sarà bisogno di “lacrime e sangue”. Ancora una volta.
E questo sempre e solo perché preferiamo credere a chi ci racconta soltanto belle favole, prive di qualsiasi riscontro reale.
Badate bene: non ho gestito nessun Bar. Non mi sarei mai improvvisato a fare qualcosa che non so fare. Io…

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