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28 Marzo 2024

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La cardiochirurgia salernitana e le dittature africane

La cardiochirurgia salernitana è, da sempre, considerata fiore all’occhiello del Ruggi. Una eccellenza nazionale nata dal lavoro e dalle intuizioni del professore Giuseppe Di Benedetto, e della sua squadra, e che oggi continua con il professore Severino Iesu e tanti talenti.

Eppure il terreno è minato dalla cattiva politica, da quella che vuole gestire e condizionare. Da quella politica che vuole strumentalizzare scelte e cancellare responsabilità. Un clima, quello salernitano, degno delle peggiori dittature africane: senza regole, con logiche padronali.

All’azienda ospedaliera si respira, per colpa di tanti, un clima pesante. Ora Iesu minaccia di andare via e sarebbe una grande perdita per Salerno.

Il professore Iesu, che ha stile, non commenta ma i bene informati sanno.

È molto probabile che ad influire sia la vicenda Coscioni. 

Enrico Coscioni, candidato due volte con De Luca, dirige una delle due Cardiochirurgie ed è arrivato all’incarico mentre era Consigliere del Presidente. 

Tutto lecito ? Si. Ma all’epoca l’incarico scatenò polemica perché viveva un problema di opportunità grande come l’Universo. E perché prima ancora, turbolenta la questione del bando 2016, diversi erano stati gli intoppi.

Ma al netto di vantaggi, presunti, la narrazione su Coscioni è fortemente condizionata dal giudizio di Di Benedetto. Lui lo conosce bene.

Con oltre 20.000 interventi e con successi internazionali il Professore aveva più volte bocciato il suo allievo Coscioni. 

“Non posso dire il falso. E’ vero, ho fatto per 3 anni di seguito una valutazione negativa nei confronti del dottor Coscioni, se ricordo bene nel 2011, 2012 e 2013” ha ricordato tempo fa parlando con un giornalista. 

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