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11 Dicembre 2024

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La sfida della Scielzo, colorare il Mondo con i diritti

Enrica Scielzo, è la prima fashion e beauty blogger transessuale al mondo. Ma è un primato che nasce non solo da una condizione temporale ma da un indubbio talento. È di riconosciuta bravura. E numeri in rete ed opinioni dei fans lo confermano.
Come nasce l’idea di questa attività ?

Ho sempre avuto una sorta di “diario” online, fin dai tempi del liceo quando tornavo a casa e scrivevo i miei pensieri e le mie canzoni preferite sui Window Live Spaces di MSN. Con il tempo, il modo di comunicare online è cambiato: ho aperto dapprima “The Queen Beetch” quando ero all’Università, poi “The Ladyboy” e, infine, “The Lookmaker”. So che a molti può sembrare incoerente e dispersivo cambiare così spesso nome e brand, ma ogni blog che ho avuto ha rispecchiato una tappa della mia vita, e da lì il mio lavoro si è evoluto con me. “The Ladyboy” era nato con l’intento di raccontare la mia storia agli altri: volevo rappresentare, in qualità di modella trans, tutte quelle persone che non si identificavano nei modelli di riferimento che la società ci imponeva. Ho aperto quel blog più di 5 anni fa, ed è stata una scelta azzardata, audace e controcorrente, ma che mi ha regalato tante soddisfazioni. “The Lookmaker” è arrivato soltano l’anno scorso, perché ero stanca di essere riconosciuta solo come “quella trans” e volevo dimostrare al mondo che ero molto di più: così, ho lasciato che fosse il mio lavoro a parlare per me, e ho scelto questo nome proprio perché si ricollegasse alla mia professione di consulente di immagine e non al mio sesso o alla mia sessualità.

Sicuramente oggi sono stati fatti tanti passi avanti, e mi piace pensare che il mio blog abbia aiutato ad abbattere molte di quelle barriere che ci impedivano di vedere il mondo per quello che è, in tutta la sua bellissima, multisfaccettata, imperfetta e colorata realtà



Quanti pregiudizi ha dovuto affrontare e vincere?

Come dicevo, “The Ladyboy” è nato in un momento storico in cui non si parlava ancora di transessualità, di non-binary e di genere. Ricordo che una volta una PR di una casa di moda (di cui non faccio il nome) pubblicò una mia foto con la gonna sul suo profilo personale di Facebook scrivendo “Ma vi pare che posso invitare a un evento uno che si veste così?”. Quell’episodio mi ferì molto, ma è per farti capire quanto l’Italia – anche nel mondo della moda – non era pronta a qualcosa di così coraggioso. Sicuramente oggi sono stati fatti tanti passi avanti, e mi piace pensare che il mio blog abbia aiutato ad abbattere molte di quelle barriere che ci impedivano di vedere il mondo per quello che è, in tutta la sua bellissima, multisfaccettata, imperfetta e colorata realtà.

Si discutete, tanto, del Ddl Zan. Quale il suo giudizio sul dibattito?

Io sinceramente credo non ci sia molto da dibattere. Essere omosessuali è reato in 67 paesi del mondo, in 6 dei quali è addirittura punito con la pena di morte. Non sono a conoscenza di paesi in cui essere omosessuali è reato, né ho mai sentito di qualcuno finito ammazzato perché etero. Nessuno è mai stato cacciato di casa perché etero. O lapidato. O impiccato. O perseguitato, torturato, bruciato vivo, buttato giù da un palazzo, messo alla gogna, essere costretto a scappare dal proprio paese, nessuno per la propria eterosessualità ha mai dovuto subire talmente tanti insulti e umiliazioni da essere indotto al suicidio pur di farla finita. Nessuno. Ma se sei gay o trans, il rischio è dietro l’angolo. E non sono nei paesi poco civilizzati o che hanno culture e religioni diverse dalla nostra: solo il mese scorso, a Fano, un gruppo di bulli ha cercato di dar fuoco alle mani di un ragazzo solo perché indossava lo smalto. Episodi del genere sembrano usciti da un racconto medievale a tinte noir, eppure è il nostro presente. Un presente di cui dovremmo vergognarci.

Per me la famiglia è tutto. Sembra una frase banale, ma nel corso degli anni mi sono resa conto di quanto le mie radici abbiano contribuito ad essere quella che sono oggi


In una delle sue riflessioni, il blog www.enricascielzo.com è ricco di spunti e contenuti, fondamentale è il ruolo della famiglia ed in particolare della mamma. Una donna che ha sempre difeso, con orgoglio e determinazione, le sue scelte.
La famiglia? Che ruolo ha ?

Per me la famiglia è tutto. Sembra una frase banale, ma nel corso degli anni mi sono resa conto di quanto le mie radici abbiano contribuito ad essere quella che sono oggi. I miei genitori mi hanno amata nonostante tutto e tutti, hanno combattuto ogni battaglia con me e per me, e non mi hanno mai lasciata sola. Amici e amori vanno e vengono, ma la famiglia è l’unico punto fermo, il porto sicuro a cui poter tornare, un punto che non ruota mai “come un diamante in mezzo al cuore”, come cantava Mia Martini. Loro ci sono sempre stati, per me, così come le mie sorelle. In un mondo così frenetico, è bello sapere che certe cose non cambiano mai.

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