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19 Aprile 2024

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‘Il granello di sabbia’ di Pietro Bertino, i media il potere

Antonio Marco Del Cogliano

Un mondo apparentemente perfetto può finir per esser molto diverso da come lo immaginiamo; ed è davvero l’idea di perfezione – ammesso che tale idea sia unica e unitaria – ciò che può garantire un futuro migliore alla comunità umana?

Questo, in fin dei conti, il sostrato “filosofico” dello scrittore Pietro Bertini nel suo affascinante Il granello di sabbia.

Il romanzo è ambientato in un futuro in cui il cittadino M ha preso il potere, esasperando e snaturando, per il tramite della Rete, i meccanismi democratici; tale potere viene detenuto grazie al controllo profondo ed ininterrotto dei media, ed all’uso della forza preventiva, oltre che del terrore e dello spionaggio.

La vicenda è ambientata in una Confederazione del Nord che riunisce quel che un tempo era l’Italia Settentrionale, separata ora dal Meridione tramite un muro, e dal resto del mondo per mezzo di una politica autarchica, in pieno spregio al rispetto dell’ambiente, dei diritti civili e dei lavoratori; la casta politica è corrotta – mantiene il potere anche grazie ad accordi espliciti e ratificati con le organizzazioni criminali – ma saldamente al governo, grazie a Software, la rete informatica che scientemente diffonde fake news, insicurezza e mutuo sospetto nella popolazione; gli imprenditori, infine, sono collaterali e funzionali al potere politico.

Ma da dove ha avuto origine tutto questo? Il lettore lo scopre grazie a continui flashback di Marco, il protagonista, un tempo capo dell’opposizione progressista e poi suo malgrado mero, inconsapevole e formidabile strumento nelle mani del cittadino M e dei suoi accoliti.

È un mondo disperato, rabbioso, in cui la segregazione razziale è giustificata e avvalorata, quello descritto ottimamente dallo scrittore Pietro Bertino; un mondo in cui le donne sono macchine subumane finalizzate al piacere sessuale e/o alla riproduzione; un mondo in cui non c’è spazio per la solidarietà, la pietà, il dialogo; un incubo, a dirla tutta, che neanche Orwell avrebbe osato immaginare con tanta lucida verosimiglianza.

Un libro scorrevole e seducente, ricco di colpi di scena e di personaggi carismatici, che lasciano presagire che proprio il sentimento di umanità e la capacità di sacrificare sé stessi per un bene ritenuto superiore sono le chiavi di volta per tentare di salvare l’Uomo dai propri istinti peggiori.

Un libro con un finale che sembra chiudere il cerchio, come in un romantico ritorno al passato… ma gli incubi ed i loro effetti sulla sensibilità e sulla psiche delle persone per quanto possono esser tenuti a bada?

A cura di A. Marco Del Cogliano – Recensioni per Esordienti

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