Le prossime elezioni regionali, in Lombardi e nel Lazio, hanno una valenza nazionale. E’il primo test per il Governo Meloni, che è arrivato oltre i 100 giorni, e per la stessa opposizione. Alle urne andranno circa un quarto dei cittadini italiani e la Regione, la Lombardia, con il Pil più alto del Paese, una fra le migliori in Europa.
Al momento tutto lascia immaginare che il centrodestra uscirà vincente. Nel Lazio, soprattutto, con il traino di Fratelli d’Italia. Nelle due Regioni la coalizione è unita, in Lombardia si è scelto l’uscente Attilio Fontana e nel Lazio Francesco Rocca.
Il centrosinistra, invece, arriva diviso agli appuntamenti. Il Pd, che non ha una strategia sul futuro e che fa da regia alla alleanza, in Lombardia si presenta con il Movimento Cinque Stelle, mollando il Terzo Polo, e nel Lazio molla il Movimento Cinque Stelle per imbarcare il Terzo Polo. Un pasticcio che rischia di essere punito. Alla coalizione non serve sommare pezzi, in questo caso a corrente alternata, ma avere un progetto ed una identità. Al centrosinistra manca.
Le urne faranno emergere questi fatti. Il centrodestra, allora, andrà avanti con determinazione e senza stravolgimenti negli equilibri di forza, mentre il centrosinistra continuerà a levare e mettere pezzi senza avere il coraggio di scegliere la via del riformismo. Quello vero.
