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22 Giugno 2025

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Boccia (Pd): “Grave che il Governo inviti al non voto”

“I referendum sono una grande prova di democrazia. E’ il momento in cui si da’ la possibilita’ ai cittadini di esprimersi direttamente su questioni che toccano direttamente la vita delle persone. Il Pd ha scelto di votare 5 si’. E da grande partito democratico, che ha a cuore la partecipazione, si impegnera’ per portare ai seggi il piu’ alto numero di votanti. Quello che e’ grave e’ che governo e maggioranza, a partire da autorevoli esponenti delle istituzioni, invitino a non andare a votare”. Lo dice il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia al Corriere della Sera. “Io resto convinto – spiega – che la partecipazione sara’ buona e che la grandissima maggioranza votera’ si’. Se voteranno piu’ dei 12,3 milioni che hanno consentito a Meloni di andare a Palazzo Chigi sara’ un avviso di sfratto al governo. Ero convinto e lo sono ancora di piu’ oggi che questo nella societa’ italiana sia un governo di minoranza. I referendum servono a difendere principi fondamentali. Solo due quesiti – spiega – riguardano il jobs act e continuare a dire che e’ solo ed esclusivamente una questione che riguarda il dibattito del Pd e’ un modo per nascondere una realta’ seria e grave: quella della precarieta’ e del lavoro povero che e’ stata introdotta dalla liberalizzazione totale dei contratti a termine. Schlein ha schierato il Pd sul si’ perche’ tutti siamo convinti che sia il modo migliore per tutelare i lavoratori. E il si’ al referendum sulla cittadinanza e’ una scelta di civilta’”. Il referendum che riguarda la possibilita’ di reintegro, insiste Boccia “cancella la parte ingiusta del jobs act. Se il referendum venisse approvato si tornerebbe al sistema precedente: quello dell’articolo 18 cosi’ come modificato dalla Fornero. In alcuni casi sarebbe possibile il reintegro nel posto di lavoro e non soltanto il risarcimento, che il giudice puo’ decidere comunque di aumentare”. “Noi ci schieriamo con i lavoratori. Difendiamo i diritti. Non siamo schiacciati su niente e nessuno. Il quesito sui licenziamenti illegittimi riguarda oltre 3,5 milioni di lavoratori. Quello sulle maggiori tutele per le piccole imprese 3,7 milioni. E quello sulla sicurezza ci racconta di 500 mila denunce annuali per infortunio e 1000 morti l’anno. Chi non fa votare – conclude – fara’ fatica a guardarsi allo specchio per la vergogna”.

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