17.4 C
Napoli
24 Aprile 2025

Chi siamo

Strip Out: meno sprechi, più futuro. Cos’è la tecnica che rigenera edifici e ambiente – L’esperienza di Diotti Spa

Nel settore delle costruzioni e della riqualificazione industriale, cresce l’attenzione verso una tecnica ancora poco nota al grande pubblico ma dall’enorme valore ambientale: lo strip out. Parliamo di un processo di rimozione selettiva e controllata degli elementi non strutturali di un edificio — come impianti, controsoffitti, pavimenti, infissi — che precede una ristrutturazione, un cambio di destinazione d’uso o una demolizione parziale.

Tra le aziende che hanno fatto dello strip out un asset strategico c’è Diotti Spa, storica realtà con sede a Erba, in Lombardia, attiva da oltre quarant’anni nella logistica ambientale e nella gestione dei rifiuti metallici e industriali. L’azienda è oggi tra le più strutturate nel proporre questo servizio come intervento tecnico, ecologico e tracciabile, in linea con i criteri dell’economia circolare. “Il nostro approccio allo strip out si basa su precisione operativa, rispetto dell’ambiente e massima sicurezza per il personale. È un lavoro tecnico, delicato, e al tempo stesso fondamentale per chi vuole costruire il nuovo a partire dal vecchio.” Sono le parole di Samuele Diotti, Patron di Diotti Spa.

Secondo i dati ISPRA (Rapporto Rifiuti Speciali 2023), il settore delle costruzioni produce in Italia oltre 60 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) ogni anno, rappresentando quasi il 46% del totale dei rifiuti speciali. Una mole imponente, di cui solo una parte viene effettivamente recuperata. Lo strip out, in questo contesto, permette di incrementare la percentuale di riciclo e ridurre drasticamente ciò che finisce in discarica.

Proprio recentemente, Diotti Spa ha portato a termine lo strip out completo di un capannone industriale, rimuovendo impianti e materiali obsoleti, con una gestione logistica accurata e in tempi rapidi. L’intervento ha permesso il recupero di una quantità significativa di metalli ferrosi e non ferrosi, riducendo i costi di smaltimento e abbattendo l’impatto ambientale dell’operazione. Un lavoro reso possibile da una squadra di operatori specializzati, mezzi dedicati e processi certificati.

Ma i vantaggi non si fermano all’ambito edilizio: lo strip out viene oggi applicato con successo anche nella riorganizzazione di magazzini e spazi produttivi, dove consente di liberare ambienti da impianti superati, materiali accumulati o fuori norma. Un modo intelligente per prolungare la vita utile degli edifici, migliorarne l’efficienza e prepararli a una nuova funzione.

Nel panorama europeo, dove i requisiti di sostenibilità diventano sempre più stringenti, lo strip out rappresenta già una prassi consolidata. In Italia, è una tecnica in rapida espansione, che coniuga innovazione, consapevolezza ambientale e competitività operativa. E grazie ad aziende come Diotti Spa, il settore dimostra di sapersi rinnovare, contribuendo attivamente alla transizione ecologica.

Lo strip out non è soltanto una fase operativa, ma una visione industriale moderna: una risposta concreta a chi vuole costruire — e ricostruire — con responsabilità.

Articoli correlati

Ultimi Articoli