“L’Ue e’ un meraviglioso pane, ma e’ cotto a meta’; e cotto a meta’ non piace a nessuno. Dobbiamo finire di cuocerlo”. Lo ha detto l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi a Il Messaggero Veneto di Udine.
“Speravo – ha spiegato – che la crisi ucraina fosse da stimolo per accelerare i processi, ma non e’ stato cosi’. Pero’ non si puo’ sempre rinviare”. Il tema dell’unita’ e’ pero’ per Prodi quello alla base di tutto. “Quando gli Usa si sono ritirati dall’Afghanistan non hanno avvisato nessuno. All’inizio mi sono sdegnato, poi mi sono chiesto cosa avrei fatto se fossi stato il presidente americano: sarei andato a spiegare la mia decisione a 30 Paesi? No. Ci vuole una voce comune. Noi riusciamo a spendere senza contare nulla. Senza la ‘spada americana’ – precisa – siamo troppo deboli. Per questo ci vuole uno scatto in avanti dell’Ue. Non puo’ essere l’Europa del compromesso, deve essere quella delle intenzioni”.
