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Per De Luca è un disastro, per Calderoli una opportunità 

Per Vincenzo De Luca l’autonomia differenziata è una “grande truffa” e condanna il Sud Italia “al degrado”. Il presidente della Regione Campania a La Stampa, conferma le sue preoccupazioni sul ddl Autonomia: “Non affronta la sostanza dei problemi che riguardano il divario tra Nord e Sud – spiega De Luca – così si avvia la distruzione dell’unità della nazione, tanto cara a Giorgia Meloni”. “Mi pare che si siano autodenunciati in modo spudorato. Se si dice all’articolo 8 del disegno di legge che ‘non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica’ e poi, all’articolo 5, si afferma che le funzioni trasferite alle Regioni vengono finanziate con ‘compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale’, si conferma che non c’è un euro per il Sud. E che le regioni più ricche tratterranno quote importanti del gettito fiscale nel proprio territorio”. Per il governatore “il sistema ipotizzato per il Sud è simile al sostegno che la corda dà all’impiccato. Io credo che non dobbiamo togliere al Nord un solo euro rispetto a oggi. Ma credo che dobbiamo utilizzare tutte le risorse aggiuntive per affrontare davvero con interventi efficaci il tema del Sud. C’era l’occasione del Pnrr: l’80% andava destinato al Sud, se si voleva fare sul serio”, sottolinea De Luca. L’attenzione è puntata sui servizi di sanità e istruzione, cosa rischiamo? “È pericoloso prevedere per la sanità pubblica e la scuola pubblica statale contratti integrativi regionali. Questo impoverirebbe il Sud, alimenterebbe nuovi flussi migratori e spaccherebbe l’Italia nei due principali servizi di civiltà” conclude De Luca.

Calderoli 

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli a Brescia Oggi sottolinea che gli ha dato “tanta soddisfazione l’applauso dopo l’approvazione perche’ in Consiglio dei Ministri ricordo l’applauso al discorso di insediamento di Giorgia Meloni ma nessun’altra legge lo aveva ottenuto prima. Il fatto che abbiano applaudito tutti e’ evidentemente la testimonianza che tutti hanno concorso al risultato”. Quanto alla crepa che si sarebbe aperta con il ministro Orazio Schillaci, lui “fa il ministro della Salute. E se uno viene a mettermi in discussione il Servizio Sanitario Nazionale sono il primo a dire no: e’ un presidio del nostro sistema sociale”. “Alcune cose – dice- all’interno dell’attuale sistema possono funzionare meglio se svolte dalle regioni? iniziamo a vedere tutti i servizi e le funzioni all’interno del Ssn, anche se il 90% lo fanno gia’ le regioni, e se c’e’ qualcosa che e’ meglio puo’ essere gestito dal territorio lo faremo fare”. Calderoni ricorda anche che sulla salute “ci devono essere dei valori che sono quelli riconducibili all’articolo 32 della Costituzione che dice che la tutela della Salute e’ un diritto fondamentale. E’ l’unico principio definito fondamentale nella nostra Costituzione poi stabilisco pero’ chi fa che cosa se lo fa meglio perche’ non farlo fare alla Regione?”.

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