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Corsetto: “Serve una linea europea per l’immigrazione”

“Il braccio di ferro con la Francia ha una funzione: ottenere una linea europea”. Lo dice in a La Stampa il ministro della Difesa Guido Crosetto, che commenta anche la telefonata del presidente della Repubblica a Macron: “Mattarella ha fatto, con la serietà che ne contraddistingue il mandato, il mestiere di capo dello Stato che interloquisce con un capo dello Stato” spiega. “Perché dovremmo essere isolati se chiediamo una linea europea?” dice il ministro, commentando le tensioni di questi giorni, “non vogliamo imporre niente se non un dialogo e un’analisi seri e definitivi. E chiunque si opponga, anche Ungheria e Polonia, sbaglia”. “Quello che è successo con la Francia ha anche motivazioni di politica interna francese. Per il resto non c’è alcun problema ma dialettica. Magari dura, ma sempre dialettica”. L’Italia “non ha cercato l’incidente, ha solo detto: basta fare finta di nulla – ribadisce -. Meloni ha detto: il problema va affrontato tutti insieme. Nessuno ha risposto e allora si è trovata la maniera per farsi ascoltare da tutti”. Il presidente del Consiglio “aveva un obiettivo: risolvere una questione non italiana, ma europea”. Questo comunque “non è un tema che finisce domani. Oggi discutiamo di cinquecento persone, fra qualche anno saranno 50 o 60 mila al giorno, lo dice l’evoluzione demografica dell’Africa e non ci sono le condizioni per sfamare tutte quelle persone”. O “si costruisce un percorso per quel tema e si può fare solo come Europa o non se ne esce”. Per Crosetto le Ong non hanno una missione partitica ma “sono ideologiche e si sono mosse nella totale assenza di ogni regola – sottolinea -. Il tema delle organizzazioni criminali che caricano le persone sulle barche a due o tremila euro l’una me lo sarei posto, fossi stato in loro”. 

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