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Più contanti meno pagamenti elettronici. Un favore al mercato o alla criminalità?

di Valeria Torri

Con una nota di servizio rivolta i giornalisti, in un recente post pubblicato su Instagram, il Vice Premier Salvini ammonisce la sinistra che – a suo dire – offre un’informazione pubblica distratta e disattenta. “Per applicare il programma elettorale del centrodestra con cui abbiamo vinto le elezioni, passiamo dalle parole ai fatti. Alzare il tetto di spesa in denaro contante era nel programma e sarà realtà. Non c’entra nulla il pagamento in contanti con l’evasione fiscale o con il riciclaggio, tanto che – amici giornalisti di sinistra un po’ distratti – ci sono nell’Unione Europea: Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania (la virtuosa Germania), Ungheria (la pericolosa Ungheria), Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Polonia e il Regno Unito che non hanno nessun limite di spesa in denaro contante. Anzi! Il paese europeo che ha un tasso di evasione superiore a tutti gli altri è la Grecia che ha la spesa in contanti più bassa di tutto il continente. Quindi, in un momento di difficoltà economica per cittadini, imprenditori, artigiani e commercianti, obbligare tutti all’utilizzo della carta di credito significa arricchire le banche, perdere i clienti e perdere business. L’evasione fiscale va contrastata, soprattutto quella miliardaria. Ma non lo si fa perseguitando i piccoli risparmiatori”.

Le posizioni

Di avviso antitetico è il presidente dell’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – Giuseppe Busia, secondo cui è un errore rallentare sui pagamenti elettronici. “Alzare il tetto ai contanti agevola il sommerso e il mercato non lo richiede. Agevolare il limite al cash è dannoso: lo usano solo spacciatori ed evasori”, dichiara. Il Presidente di ANAC mette in guardia dal rischio e sostiene che occorre andare avanti con la digitalizzazione dei pagamenti per tutti, compresa la pubblica amministrazione, senza pensare di abolire il contante che, precisa “resta utile per andare incontro alle abitudini delle persone più anziane”. 

Busia è dell’avviso che un tetto al contante non riduce la corruzione in quanto tale, perché le tangenti sicuramente non si pagano con contributi tracciabili. Tuttavia, dal punto di vista scientifico, ci sono studi della Banca d’Italia che evidenziano come tanto più si alza il limite all’uso del contante tanto più si assiste ad un incremento dell’economia sommersa, del lavoro nero e dell’evasione fiscale. 

Oggetto dell’attività specifica di ANAC è il tracciamento di pagamenti che riguardano danaro pubblico, quello gestito dalla pubblica amministrazione. Per questo ambito, insiste Busia “bisogna fare in modo di accrescere la tracciabilità come fattore essenziale a garanzia di trasparenza nell’utilizzo del denaro pubblico, da un lato, e di sviluppo di concorrenza dall’altro. In tal modo si premiano gli operatori migliori aprendo il mercato alle piccole medie imprese”.

Ebbene, il Vice Premier Salvini, nello stesso post su Instagram, annuncia che il prossimo obiettivo di intervento del neo Governo è mettere mano al codice degli appalti, che sostiene debba “semplificare, modernizzare e accelerare tutto quello che è il modo di lavorare in Italia”. 

Due posizioni, quella della politica di Salvini e quella dell’Autorità di controllo di Busia, che sembrano assumere orientamenti diametralmente opposti. Quale sia il territorio neutro su cui dovranno necessariamente incontrarsi, è tutto da vedere.

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