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25 Aprile 2024

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L’ultimatum del sindaco di Melito “Se lo Stato non ci aiuta getto la spugna”

 “Non lasceremo soli questi bambini, sarebbe il reale fallimento di chi rappresenta le istituzioni. Loro non sono soli e lo dimostreremo lunedì prossimo con una manifestazione che coinvolgerà gli studenti dell’intera città, un corteo partirà dal Comune per raggiungere il vicino campo sportivo dove i bambini delle nostre scuole avranno la possibilità di dire la loro”. Ad annunciarlo alla Dire è Luciano Mottola, sindaco di Melito di Napoli, il comune dell’hinterland partenopeo dove la scorsa settimana è stato ucciso il docente Marcello Toscano. Un collaboratore scolastico della stessa scuola dove è stato ritrovato il cadavere dell’insegnante, Giuseppe Porcelli, è indagatore per omicidio. Mottola ha partecipato questa mattina a una manifestazione organizzata da genitori e studenti dell’istituto, la scuola media Marino Guarano, per chiedere maggiore sicurezza. “Noi sul piano sociale ed educativo facciamo il nostro e continueremo a farlo per impedire che i ragazzi si sentano soli, ma senza un sostegno, senza l’arrivo di occhi umani ed elettronici, per la nostra città diventa davvero difficile fare delle promesse ai bambini”, aggiunge Mottola, che traccia un bilancio delle problematiche di un Comune come Melito, popoloso centro dell’area Nord di Napoli. “Questo Comune è in dissesto finanziario dal 2019, un Comune con pochissimi dipendenti, che può contare solo su sei agenti della polizia municipale. Un Comune – prosegue il sindaco – ad alto rischio delinquenziale, dove è presente una tenenza con solo una decina di carabinieri. Abbiamo una sola assistente sociale, che è anche responsabile del settore, per 40mila abitanti. Una situazione tragicomica che abbiamo più volte segnalato alle autorità preposte. Quello che è accaduto in questa scuola è la normale conseguenza di un abbandono concretizzato di questo territorio. I vari governi, di qualsiasi colore politico, hanno fallito. Mi auguro che quello che si sta per insediare abbia un’attenzione diversa. Qualora dovessero decidere di continuare su questa strada per me diventerà assolutamente impossibile proseguire e da genitore, prima che da sindaco, non potrò far altro che rimettere le chiavi della città nella mani del ministro dell’Interno”.

“A Melito – prosegue Mottola – non esistono le condizioni per andare avanti. In altre realtà il governo è intervenuto con forza, penso alle vicine Scampia, a Secondigliano, all’agro aversano, a Casal di Principe. C’è una vivibilità che è aumentata esponenzialmente, noi siamo regrediti. Bisogna invertire la tendenza, ma il governo deve interessarsi seriamente di questi territori. Qui sta per morire tutto, anche la speranza. Faccio il mio ultimo appello al nascente governo con le aspettative non di un sindaco, già ampiamente deluso, ma di un genitore che vuole far crescere i propri figli in questa città”. 

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