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19 Aprile 2024

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23.122 i bambini nelle comunità per minori in Italia. Sei su dieci sono italiani

Sono 23.122 i bambini e i ragazzi ospiti delle 3.605 comunita’ per minorenni attive in Italia. Sei su 10 sono italiani, in prevalenza hanno tra i 14 ed i 17 anni. Il numero, riferito al 31 dicembre 2020, e’ stato reso noto dall’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza in occasione della pubblicazione di una raccolta dati realizzata in collaborazione con le procure presso i tribunali per i minorenni. Si tratta del volume “La tutela dei minorenni in comunita’”, giunto alla sua quarta edizione e scaricabile da oggi dal sito dell’Autorita’. La precedente ricerca aveva rilevato che a fine 2017 i minorenni in comunita’ erano 32.185 e accolti in 4.027 strutture. Nel 2020, dunque, si rileva un calo di circa 9.000 ospiti, riconducibile per lo piu’ alla diminuzione dei minorenni stranieri non accompagnati (Msna) presenti nel nostro Paese. Questi ultimi sono passati – stando ai dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – dai 18.303 del 31 dicembre 2017 ai 7.080 del 31 dicembre 2020. 
“La quarta raccolta dati prende in considerazione il triennio 2018, 2019 e 2020”, spiega l’Autorita’ garante Carla Garlatti. “Viene registrata una sostanziale stabilita’ delle presenze: erano 22.613 nel 2018, 21.650 nel 2019 e 23.122 nel 2020, con oscillazioni dipendenti in buona parte dalle variazioni del numero degli Msna”, ovvero i Minori stranieri non accompagnati. Il numero medio di ospiti per struttura a fine 2020 e’ 6,4, identico al dato del 2018. I distretti con maggior numero di minorenni sono Milano (13,4%), Palermo (11,1%), Bologna (8,9%), Napoli (7,5%), Roma (6,6%) e Venezia (6%). “C’e’ una notevole difformita’ tra territori – evidenzia Garlatti – A fronte di una stabilita’ del dato a livello nazionale nel triennio 2018-2020, risultano invece evidenti le differenze tra i distretti. Cio’ non e’ riconducibile solo al numero degli Msna, ma anche a una diversa presenza dei servizi sociali. Peraltro, a una quantita’ maggiore di allontanamenti non corrisponde sempre e necessariamente una condizione di piu’ grave disagio del territorio, poiche’ gli interventi a protezione di bambini e ragazzi dipendono da una pluralita’ di fattori”. Dai dati raccolti emerge che il 55% degli ospiti ha un’eta’ compresa tra 14 e 17 anni, il 15% tra 6 e 10 e il 14% tra 11 e 13. Sono presenti anche maggiorenni, che su base nazionale risultano 2.745 al 31 dicembre 2020, pari all’11,9% del totale. La maggior parte dei minorenni in comunita’ e’ di cittadinanza italiana (55% nel 2018, 61% nel 2019 e 60% nel 2020). Gli stranieri a fine 2020 sono il 40%, dei quali il 24% Msna. Il 61% e’ di genere maschile e il 39% femminile. Rispetto poi ai tempi di permanenza in struttura, emerge che per il 26 % sono superiori a due anni. Va detto che la rilevazione, in questo caso, e’ stata effettuata solo sul 65% dei minorenni in comunita’ presenti in Italia. In alcuni distretti (Torino, Genova e Trento) la permanenza superiore ai 24 mesi riguarda piu’ del 30% degli ospiti, in altri distretti invece si riferisce a meno del 20% (Palermo, Potenza e Campobasso). Il 78% dei bambini e dei ragazzi presenti nelle strutture a fine 2020, secondo i dati forniti da 18 procure su 29, e’ risultato esservi stato collocato su disposizione dell’Autorita’ giudiziaria, il 12% per decisione consensuale dei genitori e il 10% per allontanamento d’urgenza ai sensi dell’articolo 403 del codice civile, ovvero quando il minore si trova in una situazione di grave pericolo. Quest’ultima rilevazione – viene fatto notare – rappresenta una novita’, che consente inoltre di misurarne la percentuale per ciascun distretto: a Salerno vi si e’ fatto ricorso per il 56,6% dei casi, mentre all’Aquila e Potenza non risultano allontanamenti d’urgenza nel periodo preso in considerazione. Per la prima volta, infine, e’ stato pubblicato il numero dei controlli effettuato dalle procure minorili sulle comunita’. Un vero e proprio record in termini assoluti tra ispezioni e sopralluoghi compiuti nel corso 2020 si registra a Bologna (704 su 352 strutture). Altre procure invece hanno registrato maggiori difficolta’. 

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