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Chapeau, il Cavaliere è insuperabile. Nella storia nessuno come lui

Su Silvio Berlusconi si possono avere idee diverse, sono legittime tutte le posizioni. 

Su alcuni punti, però, tutti devono convenire. 

La sua è la leadership più forte e longeva in Italia ed in Europa. Dal 1994, sono passati 28 anni, è protagonista della vita politica

La sua è la leadership più forte e longeva in Italia ed in Europa. Dal 1994, sono passati 28 anni, è protagonista della vita politica. Leader politico, perché ci ha lavorato e perché la sua storia parla da sola, senza mai apparire agli italiani come un ‘politicante’. C’è, sempre, la narrazione del Cavaliere, dell’imprenditore di successo. 

Nessuno, nella storia repubblicana, è riuscito ad arrivare ad un trentennio di leadership, nessuno in Europa per tanti anni. Ha mille vite, energie inesauribili.

Lo hanno dato per spacciato nel 1994 quando, nel pieno di una conferenza internazionale che presiedeva come premier, gli arrivò un avviso di garanzia. Poi lo diedero per spacciato il 1996 quando vinse Romano Prodi. Nel 2001 stravinse le elezioni ed animò l’esperienza di Governo, fino al 23 aprile del 2005, più lunga della storia italiana. 

Nel 2006, per pochi voti e con molti dubbi, il centrosinistra vinse le elezioni. E, di nuovo, osservatori, politologi e tuttologi lo diedero per morto. Nel 2008 stupì tutti. Nel 2011 l’Italia ‘scoprì’ lo spread e con l’arrivo del Governo Monti, per l’ennesima volta, lo diedero per finito. Il 2013 il Pdl, sua creatura, supero il 20%. 

Il 27 novembre del 2013, con la decadenza da Senatore, molti vedono i titoli di coda. Ma è in campo il 2018, anche se non può candidarsi a nessuno incarico, e tiene in vita Forza Italia. 

In questi ultimi cinque anni è diffusa la lettura di chi vede l’addio dalla cosa pubblica. I peggiori tirano in balla la salute. Il Cavaliere, come un leone, resta in campo. Ed oggi, nel 2022, costruisce la ‘remuntada’ di Forza Italia. E se ne accorgeranno quelli che immaginavano togliesse il disturbo o che si illudono, oggi, di superarlo.

Quelli che lo volevano ‘superare’ e sostituire oggi vedono la politica dalla Tv

In questi 28 anni ha subito di tutto. E’un dato di fatto. Nessun uomo politico, nel Mondo, ha subito i suoi processi, l’accanimento mediatico. E nessuno nel mondo avrebbe retto come ha retto lui. Quelli che lo volevano ‘superare’ e sostituire oggi vedono la politica dalla Tv.

Anche i denigratori lo devono riconoscere. E’un leader unico, insuperabile.

Come devono riconoscere, i denigratori, che ha innovato la comunicazione politica, che è geniale la sua trovata di sbarcare su ‘Tik Tok’. Geniale per la forma ed i contenuti ed i numeri, al netto delle idee diverse, confermano l’intuizione. E sulla comunicazione, sulla capacità di leggere i tempi si potrebbe scrivere un libro.

Allora chapeau. E’ la storia di un numero 1 inimitabile. 

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