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19 Aprile 2024

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Diritti dei più piccoli, Figc e Unicef si uniscono in un progetto

Ascoltare e mettere al centro i bambini: questo l’obiettivo di Figc e Unicef che hanno presentato nella sede romana della Federcalcio la pubblicazione “Children Before Players”: una guida pratica sulla promozione dei diritti dei bambini nello sport, in particolare nel Calcio. “E’ una guida che indica una serie di passaggi e protocolli che tutti i responsabili, i formatori dovrebbero seguire – ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina -, perche’ la tutela dei minori, che diamo per scontata, non lo e’. Alzare l’asticella verso l’attenzione di temi cosi’ delicati e’ doveroso, da parte di tutti. Stiamo vivendo una rivendicazione sociale di una serie di principi legati a diritti, ma si sente poco quello allo sport. Per l’adulto e per i bambini soprattutto, e’ sacrosanto, e’ un momento di formazione. Una societa’ che non fa sport e’ una comunita’ piu’ debole e povera a livello umano”. La pubblicazione ‘Children before players’ e’ composta da un kit documentale e da una serie di check-list e suggerimenti per disciplinare le regole, le responsabilita’ e le modalita’ di gestione dei minori affidati ai club con l’obiettivo di contribuire a creare un ambiente sportivo volto al benessere dei calciatori e delle calciatrici minorenni. “Questa guida pone l’accento su temi fondamentali – ha spiegato la presidente Unicef Italia, Carmela Pace -. L’ascolto e’ fondamentale, sappiamo che i ragazzi vogliono essere ascoltati. In famiglia, a scuola e nello sport dobbiamo farlo, per seguire meglio i loro percorsi e renderli uomini realizzati. Occorre dedicare sforzi sulla formazione a tutti i livelli”. “La pubblicazione non e’ solo un enunciato di principi, ma ci sono check list per capire se siamo veramente dalle parte dei bambini – le parole del direttore generale Unicef Italia, Paolo Rozera -. Alcuni pensano che gli adulti debbano scrivere una politica sui bambini, senza ascoltarli ma questo secondo noi non e’ possibile. Se lo sport riesce a mettere al centro il bambino, si riesce a capire subito se il ragazzo manifesta un disagio mentale o di altro tipo. Ecco allora che lo sport puo’ essere in grado di risolvere il problema grazie anche alla rete creata intorno al bambino”.

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