Home Società

Lo yoga: la fonte di energia e vita che si festeggia nel giorno del solstizio d’estate 

di Valeria Torri

In tutta Italia il 21 giugno si celebra la giornata dello yoga con sedute, weekend o settimane di pratica. Lo yoga, che significa “unione” tra mente e corpo, antica disciplina dell’India, è stato dichiarato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Non è un caso che si sia scelto di dedicare il giorno più lungo dell’anno, il solstizio d’estate, alla pratica yoga. Nella mitologia indiana, infatti, si tramanda che il 21 giugno Shiva (il primo Yogi) abbia iniziato a trasmettere la disciplina dello yoga ai suoi fedeli allievi e discepoli. Ecco perché questo giorno è ritenuto sacro. Il sole sorge molto presto e tramonta molto tardi. E nello yoga la stella più grande ha un’importanza fondamentale: Surya Namaskar, ovvero, la sequenza del saluto al sole, comune a molte pratiche. Le mani congiunte simboleggiano l’unione tra corpo e mente. La stessa energia vitale, il prana, che viene incanalata praticando yoga, lavorando sui chakra (i centri energetici del corpo), attraverso le asana (le posture), e il pranayama (la respirazione).

Le iniziative

Per praticare yoga, oggi, a Milano è stato allestito il nuovo spazio Superstudio MAXI in via Moncucco 35. A Roma si praticherà nella zona pedonale accanto a Castel Sant’Angelo (lungotevere castello) alle ore 18.30 e a Firenze alle 19 ci sarà una pratica open in piazzale Michelangelo. Nei dintorni di Treviso ci si ritrova tra gli alberi secolari del bellissimo Parco di Villa Guidini di Zero Branco. In Umbria, all’albergo Torre del Nera di Scheggino (Pg) si pratica hata yoga dalle 8.30 alle 9.30. A Marina di Ugento, in Puglia, si tiene il 3° festival di Kundalini Yoga del Mediterraneo. In Calabria, al Capovaticano Resort Thalasso Spa si festeggia l’International yoga day con lezioni di yoga tutto il giorno, in spiaggia e sulle colline di fronte al mare. Si pratica in barca a vela grazie a sailogy.com.

Viviamo in un modo che ci invita costantemente e da ogni parte a superare i nostri imiti, ma questo non è possibile. Se si supera il proprio limite ci si fa male, e questa è una certezza. Con la pratica il limite si sposta più in là e noi procediamo in avanti proteggendo il corpo. In altre parole, nello yoga l’energia segue sempre la coscienza e il praticante diventa sensibile e oggettivo su cosa sia possibile fare. Sviluppando una diversa percezione del proprio corpo il praticante progredirà nella sua ricerca nel senso di creare spazio. Spazio nelle articolazioni così che i movimenti divengano più ampi; spazio nei muscoli nel senso di renderli pronti e reattivi a qualsiasi evenienza, abili nel contrarsi così come nell’allungarsi; spazio nella cassa toracica per accettare più respiro; spazio tra le vertebre per evitare spiacevoli traumi; e, soprattutto, spazio nella propria mente così da accettare i nuovi input che si scopriranno man mano che si progredirà. Nello yoga la pratica delle posture è finalizzata solo all’evoluzione della coscienza del praticante. Non ci sono gare o performance da fare, ma solo una pratica che aiuta a conoscersi meglio sia attraverso il movimento, sia attraverso un uso consapevole del respiro. Respirando il corpo e la mente lavorano all’unisono e le posture diventano qualcosa di più che una semplice manifestazione esteriore di capacità fisiche. L’osservazione allora si trasforma in un mezzo per diventare consapevoli dei propri limiti e lavorarci sopra. 

Le tecniche

E’ opinione generale che siamo rigidi perché siamo fatti così, perché diventare rigidi fa parte dell’invecchiamento e non vi si può porre rimedio. Il corpo inizia a irrigidirsi molto presto ed è per questo che bisogna lavorare sulla sua flessibilità già in tenera età. Il lavoro fatto sul corpo con la metodica dello yoga aiuta inoltre a diventare più coscienti di rigidità non necessariamente genetiche. La rigidità, infatti, può essere provocata anche da stress fisico, come traumi o incidenti, o emotivo, come una forte paura, uno spavento, una situazione triste e dolorosa. Il corpo, allora, tenderà naturalmente ad irrigidirsi per inibire o alleviare le sensazioni dolorose sia fisiche che emotive.

Il livello di energia in un individuo è strettamente correlato con la struttura della colonna vertebrale. Non è solo un problema di riallineamento di vertebre ma di salute del midollo spinale e di tutto il sistema nervoso. E’ necessario, quindi, introdurre una pratica che renda i praticanti consapevoli della loro colonna vertebrale attraverso un serio lavoro sul respiro.

Il rilassamento non è utile solo alla salute ma anche all’apprendimento.

Il rilassamento nello yoga è associato allo stato di attenzione. Se il corpo e la mente sono rilassati il soggetto è più incline ad apprendere e memorizzare quello che gli viene insegnato; se ci si trova in uno stato di tensione emotiva sicuramente si tenderà ad avere un comportamento distratto. Con le posture e la respirazione yoga si accresce la capacità di concentrazione e di conseguenza la facilità nell’apprendimento. La coscienza del respiro favorisce quello stato di calma che fa da fondamento alla vigilanza mentale, alla ricettività ed alla creatività.

Oltre a migliorare notevolmente la circolazione sanguigna, un muscolo flessibile aiuta anche la circolazione linfatica. Le cellule del corpo sono immerse in un liquido chiamato appunto linfa. La linfa, come il sangue, circola all’interno del corpo e lo protegge da batteri e virus. La sua circolazione è basata principalmente sulla compressione dei muscoli e sulle contrazioni ed espansioni dei movimenti respiratori. Lo yoga basando i suoi movimenti sull’unione del respiro al movimento migliora la circolazione linfatica e quindi le difese immunitarie.

Exit mobile version