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19 Aprile 2024

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Nessuno vuole assumerla, perché è transessuale. Poi trova lavoro. La battaglia di Laura


di Anna Adamo

Ora ha finalmente un lavoro. Ma, per Laura Bisetto, transgender residente a Treviso, la ricerca di un’occupazione è stata tutt’altro che semplice.
Il suo percorso di transizione, infatti, ha per ben due volte preso il sopravvento sul suo curriculum, che è stato escluso a prescindere.
“Quando ho iniziato a cercare lavoro -racconta in un’intervista a Fanpage- avevo messo in conto che sarei stata protagonista di episodi di discriminazione. Ciononostante,dopo essere stata esclusa più volte, mi sono abbattuta e arresa. Davo per scontato il fatto che per noi transgender le cose dovessero andare così, dal momento che in Italia non c’è nessuna legge che ci tutela quando ci mettiamo alla ricerca di un lavoro”.
Nonostante un lavoro lo abbia poi trovato, dalle parole di Laura si evince ancora più forte che mai, tutta la sofferenza provata a causa di quella carta d’identità che non perdeva occasione per tradirla, per far si che la sua vita fosse scandita dal pregiudizio che molte persone nutrono nei confronti di chi sceglie di cambiare sesso, di chi ancora oggi fa fatica a ritenere normale un percorso di transizione, di chi fa fatica a prendere in considerazione per la persona che è e non per le scelte che ha fatto nel corso della propria vita chiunque decida di eseguire un percorso di transizione.
La giovane trevigiana i presupposti per arrendersi li aveva tutti, ma un’amica le ha dato la forza di non farlo, di denunciare pubblicamente quelle discriminazioni ed essere, così, la voce di chi voce non ha, di chi crede di dover vivere tutta la vita avvolta dall’onda del pregiudizio.

Mai arrendersi


“Un’amica mi ha aiutato a non arrendermi. Non ho voluto dargliela vinta, non mi sono piegata dinanzi ai pregiudizi e ora posso dire di aver vinto io”. Quelle di Laura sono parole di chi è caduta ed è riuscita a rialzarsi più volte, più forte di prima.
Sono parole di chi nel dolore ha trovato la forza per essere la donna che ha sempre voluto essere, senza vergognarsi di nulla, senza dar peso alle parole di chi con certe situazioni non ha mai avuto a che fare, però esprime giudizi sulla base del nulla.
La voce di Laura è l’ennesima di tante altre rimaste inascoltate, ma ben venga che, proprio ora che ce l’ha fatta, non smetta di farsi sentire, perché in una società come quella in cui viviamo ancora troppe sono le persone transessuali costrette a lasciare il lavoro che avevano, cercarne uno nuovo ed essere continuamente esposte ad episodi di discriminazione.
Ebbene si, la situazione è chiara, le persone transgender non possono più vivere così, ragion per cui è opportuno che qualcuno faccia qualcosa per evitare che ancora tanti altri si ritrovino ad essere protagonisti di situazioni così spiacevoli.

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