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Napoli
28 Marzo 2024

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Il Cardarelli è al collasso

Folla di pazienti, barelle e lettini occupati, medici esausti e con turni massacranti, rallentamenti nell’assistenza: è quanto sta accadendo nelle ultime ore al pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, il più grande ospedale del Mezzogiorno, costantemente in affanno ma che, ciclicamente, torna agli onori della cronaca. Ieri l’ultimo episodio che è rimbalzato su tutti i media: una lettera di dimissioni firmata da 25 medici del pronto soccorso nella quale evidenziano come siano “venute meno le condizioni per svolgere il proprio lavoro ossia assistere e curare dignitosamente i pazienti”. Quella del nosocomio partenopeo, che è una vera e propria cittadella sanitaria famosa in tutto il mondo, è una storia lunga anni e che, da tempo, sta vivendo situazioni difficili a causa dei numerosi arrivi di malati al triage. Soltanto nelle ultime 24 ore si sono registrati 180/200 accessi in media al giorno, il 40% dei quali vengono poi trattenuti in ospedale e ricoverati. Al pronto soccorso, ci sono otto medici la mattina, sette nelle ore pomeridiane e sei in quelle notturne, coadiuvati da tre specializzandi a turno. In totale, lavorano a rotazione, 43 medici, 160 infermieri e 60 operatori sociosanitari. I posti di osservazione breve a disposizione dei pazienti sono 32 e l’occupazione è di 100 unità. Numeri che evidenziano una sproporzione tra il personale medico-sanitario e il flusso degli utenti. Situazione che, periodicamente, diventa incandescente. 

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